Sbagliato e sbagliato; non sono andato così fuori di testa né mi sento Joyce, semplicemente sto rispondendo alle domande che vi sarete posti appena letto nome della band e titolo del disco. Anche se si chiamano Despondency non sono un gruppo Gothic, Doom né Depressive Black e anche se il cd si intitola "God On Acid" non sono Raw Black. Insomma chi fosse capitato qui sopra credendo di leggere la recensione di una band di Black (più o meno Depressive) norvegese, rimarrà deluso.

I nostri non solo sono tedeschi ma sono anche dediti ad un Brutal Death di mirabile fattura; come dissi già altrove, la Germania non è terra di Death metal, ma nonostante ciò capita che vengano fuori gruppi parecchio validi come questi Despondency o come gli Impure che, pur non essendo dei grandi nomi, tengono alto il nome del metal estremo nel paese dei Wurstel (in ambito Death, sia chiaro, complessi Black ne hanno finchè vogliono).

Questo cd mi era stato consigliato da mezzo mondo, ma sinceramente non nutrivo grande interesse per questa band che non avevo mai sentito nominare: ma signori miei, mi sono dovuto ricredere.

Datato 2003, questo cd di certo non sconvolge il panorama del Brutal Death mondiale e nemmeno Europeo, ma infligge un duro colpo a coloro i quali sostenevano che solo portando avanti l'estremismo si sarebbe potuto dire qualcosa di più; i Despondency non si spingono oltre, anzi, se proprio vogliamo fanno un passo indietro rispetto alla prima linea dell'estremismo (mi riferisco all'Ultra Brutal Death dei soliti Brodequin e Devourment) e ritornano su un classico Brutal Death come non se ne sentivano da tempo. L'ultimo lavoro che mi viene in mente, accostabile a questo "God On Acid" per personalità e stile è niente meno che l'acclamato "Cerebral Cereal" dei defunti (in senso metaforico) Pyaemia. Insomma, una prelibatezza per chi ama il Brutal di stampo americano.

Difficile citare un gruppo di riferimento, dovrei probabilmente fare una carrellata di nomi più o meno famosi che non finirebbe più; mi è comunque impossibile, sotto un profilo deontologico, non citare perlomeno Prophecy e Dying Fetus del primo periodo, due nomi che dovrebbero suonare come una polizza di assicurazione per chi sia ancora dubbioso sul valore dei Despondency. Chi non conoscesse i complessi menzionati, si deve aspettare un riffing non troppo serrato (lo ripeto, non sono un gruppo Slam) ma comunque non per orecchie deboli, abbastanza complicato senza essere indecifrabile e sempre e comunque dotato di una cattiveria e di una pesantezza che spesso tanti gruppi considerati più estremi perdono per strada. I chitarristi non sono dei Guitar Heroes ma è indubbio che il Death metal gli scorra nel sangue; le partiture sono di una difficoltà medio alta e se anche lasciano a bocca asciutta chi vuole il virtuosismo, complessivamente lasciano molto soddisfatti. Stesso discorso si può fare per la batteria; niente abuso di Blast Beat, una volta tanto, e tanti tempi non impossibile ma mai scontati. Non mancano i controtempi e gli Stop And Go, ma soprattutto stupisce come un drummer anonimo come il tizio in questione riesca ad inventarsi dei tempi che pur non particolarmente tecnici, colpiscono duro e rivelano una grande dote compositiva (questa direi che è una caratteristica di tutte le band germaniche, dai Cock And Ball Torture agli Impure).

E se bisogna essere sinceri, è proprio la struttura delle canzoni che lascia il segno; song come "9 mm Headfuck" (titolo superlativo!) o "A Mouthfull Of God's Flesh" (non mi chiedete che gusto abbia la carne di Dio) o ancora "Womb OF Shit", non possono che lasciare a bocca aperta chiunque sia appassionato di Brutal Death e sia stufo di sentire sempre le stesse cose. Menzione particolare per il bassista, finalmente distinguibile in tutti i pezzi e non solo negli stacchi tipici del genere che spesso sono solo un espediente per giustificare la scritta "Pinco Pallino: bass" nel libretto. Il suo strumento si sente in numerosi passaggi dando un aria più completa a tutte le composizioni; inutile dire che il merito è di una produzione pressoché perfetta che riesce a comprimere il suono quel tanto da appesantirlo senza per questo togliere in chiarezza. E' un peccato però che i Despondency non riescano a mantenere standard alti come nei pezzi suddetti anche in tutti gli altri brani; canzoni (sempre buone, per carità) più fiacche e prive di guizzi fanno si che l'ascolto del disco ogni tanto scorra con più difficoltà abbassando il giudizio complessivo.

In ogni caso "God On Acid" è un disco da possedere senza ombra di dubbio come testimonianza della riscossa del Brutal Death; se tante nuove leve seguissero questa strada, il metal estremo godrebbe senza dubbio di salute migliore.

Elenco tracce e video

01   Embodiment of a Failed Brood (03:51)

02   Fucked (04:59)

03   9mm Headfuck (04:27)

04   God on Acid (04:30)

05   Viral Humanicide (03:20)

06   A Mouthful of Gods Flesh (04:14)

07   Highest Form of Brutality (2003 version) (01:01)

08   Womb of Shit (03:50)

09   Until It Bleeds (02:58)

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