Quello a cui ci (vi) trovate i fronte è uno Split cd tra le due band americane Digested Flesh ed Inhuman Dissiliency (la copertina è forse la più brutta e stupida che abbi mai visto). Uno Split è un cd in cui due (come in questo caso) o più band condividono lo spazio di un Full Lenght (cioè approssimativamente mezz'ora).  Benché siano entrambe abbastanza poco conosciute, è di sicuro più probabile che abbiate sentito nominare i primi piuttosto che i secondi. Infatti, mentre i Digested Flesh hanno alle spalle un album ("The Answer To Infection", edito nel 2004), gli Inhuman Dissiliency non hanno pubblicazioni precedenti a questa se non un paio di Demo. La Macabre Mementos Records, rilascia quindi nel 2006 questo lavoro che, come spesso capita in questo tipo di pubblicazioni, riserva non poche sorprese.

Prima di andare ad analizzare le due performance, ritengo necessario specificare il genere proposto; lo Slam. Cos'è lo Slam? Lo slam è un sottogenere del Brutal Death nato sul finire degli anni novanta da band come Devourment e Artery Eruption (che tuttavia conservano ancora una matrice fortemente Brutal) e consolidato da circa quattro anni. Dopo avere goduto di straordinario successo nell'arco di tempo che va dal 2004 al 2007, il genere è diventato inflazionatissimo e di fatto è andato incontro ad un declino tanto rapido quanto la sua ascesa. Ora come ora i puristi del Brutal Death tendono a considerarlo la rovina dell'intero genere; dal momento che richiede una tecnica strumentale veramente esigua, stormi di ragazzini che non hanno nulla di Metal se non la voglia di fare musica dura si tuffano in questo genere ottenendo un contratto nel giro di ventiquattro ore e a prescindere dal loro effettivo valore. Sotto il profilo musicale, lo Slam consiste nell'abolizione di qualsiasi melodia e nell'uso parossistico di Power Chord e Palm Mute, "tecniche" di chitarra che contribuiscono a creare un muro sonoro in cui sostanzialmente non si distingue una sola nota. Il genere si fonda su tempi generalmente lenti con qualche accelerazione; in ogni caso è sempre l'impatto sonoro a farla da padrone. Allo stesso modo in cui anni fa venne salutato come la nuova, naturale risoluzione di un Brutal Death ormai incapace di dare altri frutti, lo ripeto, oggi si tende a guardare con sospetto anche realtà musicali dotate di grande personalità. Detto questo si può incominciare.

DIGESTED FLESH

Sono quattro tizi provenienti dal New Jersey che sono riusciti, di sicuro tra i primi, a codificare le caratteristiche di un genere nascente. A mio modesto parere, pur essendo una band dalla quale non si può prescindere se si è interessati allo Slam, non mi hanno mai convinto più di tanto e, ascoltate altre più valide realtà del medesimo filone, risultano abbastanza noiosi. Sono riusciti col loro precedente "The Answer To Infection" a guadagnare qualche consenso che li ha portati nel giro di un paio di anni ad essere una band molto rappresentativa. In questa sede, propongono quattro canzoni che non deluderanno di certo chi cerca qualcosa nel loro distinguibile stile.

I tempi sono sempre abbastanza lenti e le chitarre scandiscono riff fetidi come pochi e con tecnica  che rasenta lo zero assoluto. Riconoscibilissimo, per chi li conosca bene, anche il suono di batteria, sempre abbastanza "affaticato" e capace di rendere le canzoni ancora più pesanti e viscide. Il grassissimo Drummer, per l'appunto, è forse il solo membro ad avere un bagaglio tecnico discreto e non di rado da vita a qualche passaggio interessante che risolleva un po' le sorti di una prestazione (quella del gruppo intero, si intende) altrimenti veramente sottotono. Come dicevo prima, i Digested Flesh non mi fanno impazzire; le loro canzoni sono sempre difficilmente distinguibili le une dalle altre e il riffing mi sembra veramente poco ispirato. Il risultato è la confezione di quattro canzoni che non lasciano grandi segni e che sembrano dei B Sides del loro album opportunamente riciclate per lo Split. Nonostante il mio giudizio sia così severo, non tutto è da buttare e sono sicuro che ascoltatori meno esigenti del sottoscritto rimarranno soddisfatti da canzoni composte un po' svogliatamente ma di sicuro non pessime. Il voto è una sufficienza piena ma non abbondante; lo "stile" è inequivocabilmente il loro, ma la noia arriva presto e difficilmente riascolterete queste canzoni molte volte.

Voto 6/10

INHUMAN DISSILIENCY

Sono in tre e provengono dalla Pensylvania. Benché abbiano partecipato a questo Split solo con tre canzoni (la prima "Inception Of Putrescente" è una in utilissima Intro), esse sono state sufficienti a farli diventare un piccolo nome nell'ambito. Grazie al successivo Split coi Vomitous, edito un anno fa e di nuovo composto solo da tre canzoni (ed una cover), si sono definitivamente "consacrati" come una realtà molto interessante. Non credo che recensirò il secondo loro Split perché ad onor del vero non presenta caratteristiche dissimili da questo e pertanto mi ripeterei. Sappiate solo che, se concorderete con me riguardo al giudizio su "Accumulation Of Eviscerated Remnants", amerete anche il successivo "Supreme Engorgement Of Exquisite Disembowelment" (i titoli sono geniali).

Come dicevo prima, le sorprese negli Split sono sempre tante; come in questo caso, può capitare che una band completamente ignota se ne esca con tre canzoni killer che, ameno nel mio caso, hanno continuato a suonare per settimane almeno tre ore al giorno (non è una battuta, purtroppo).

Gli Inhuman Dissiliency non hanno un batterista e so già che molti di voi storceranno il naso; questo li costringe ad usare una batteria elettronica, invero programmata in maniera eccellente. Per quanto il suono non sia dei migliori, i nostri sono riusciti a pensare linee in cui i giochi di piatti siano dinamici pur attestandosi su ritmi decisamente bassi. E poi, bisogna anche considerare il genere proposto. Nello Slam praticamente tutto è sezione ritmica, chitarra compresa: la presenza di una Drum Machine quindi non è da considerare deleteria e detto senza peli sulla lingua non toglie proprio niente ai nostri. La prima volta che li ho fatti sentire ad amico al quale li avevo definiti "Marcissimi" lui mi rispose: "Ma questa non è musica marcia, questa è roba da drogati!". Considerato che è uno che fa colazione ascoltando Cripple Bastards e Cephalotripsy credo che dovreste credergli. Nessuna definizione poteva essere più appropriata; solo dei cervelli destabilizzati da inclassificabili sostanze potevano partorire "musica" di questo tipo. Le tracce di chitarra sono lente, disfatte; partono dal casino più puro per poi rallentare sempre di più, perdersi in fischi e squagliarsi definitivamente in un inconcepibile eccesso di putridume. Il Drum Programming conferisce un groove pazzesco alle tracce che diventano uno sbatacchiamento psico fisco che non può che lasciare l'ascoltatore decerebrato a rimettere da capo il cd. Per quanto probabilmente sia molto oltre le intenzioni dei tre, questo disco non è solo voglia di "spakkare"; è violenza senza senso, una punizione senza né capo né coda che ci si può infliggere solo se dotati di un adeguato autolesionismo. C'è delusione, c'è sconforto, c'è tutto ciò che di male si può trovare nella vita di tutti i giorni; c'è un compiacimento perverso nell'impantanarsi in musica tanto sporca, melmosa e marcescente. Il mio giudizio su questa prestazione non è una burla, ma la pura verità; una proposta che, involontariamente, riesce ad essere estrema tanto sul piano sonoro che su quello emotivo non può che ottenere il massimo dei voti e tutto il mio amore. Non credo che troverò molte persone d'accordo con me e la maggior parte di quelli che li conoscono li considerano "troppo". Troppo lenti, troppo poco aggressivi, magari troppo disturbanti (in questo aiutati anche dalla lunghezza delle canzoni, intorno ai cinque minuti). Secondo me, una profezia di come potrebbe (e dovrebbe) evolversi il Brutal Death.

Voto 10/10

Il giudizio complessivo all'album viene dalla media matematica delle due prestazioni, ma credo che non sarebbe cambiato anche se i Digested Flesh fossero stati protagonisti di una prestazione penosa. Assolutamente impedibile.

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