L'aria di Antwerp deve necessariamente fare bene alla musica, visto che DIJF ha cominciato a farsi conoscere per la strade di questa città, diventata ormai punto di riferimento. Ultima scoperta per quanto mi riguarda è appunto Mr Sanders inizialmente dedito esclusivamente all'elettronica e poi evidentemente innamoratosi fortemente delle atmosfere alla "Romeo Is Bleeding" ma non solo, forse anche del Tom Waits più moderno. Quello che ne viene fuori è un pout pourry incredibilmente affascinante, nel quale ogni stimolo musicale passato fa capolino senza mai diventare il reale protagonista.
Ogni pezzo trasporta in atmosfere differenti così con Swamp Boulevard siamo proiettati in una specie di futuribile Cotton Club, mentre con l'iniziale Cheerleader Memorial siamo in terreni di eterea e sognante elettronica non ballabile. Rats In Automatz è un irresistibile e complesso pezzo di jazz ma con spiccato amore per la dance. Ma le multiformi e difficili tendenze di questo cd non creano in fin dei conti un'opera così slegata, ma anzi, non si penserebbe mai che ci sia dietro più di un cervello a gestire questa immane mole di dati musicali. La tromba molto presente, alternata agli effetti elettronici, fa pensare un po' all'ultimo Miles Davis, ma con una linea percussiva meno standard, meno black, e più proiettata verso il nuovo millennio.
Colonne sonore per documentari geografici si alternano a baci sotto la pioggia, o corse in riva al mare d'inverno. Uno di quei dischi che spinge ulteriormente più in là, ammesso che ce ne fosse la necessità, il limite dell'espressività dell'elettronica. Il lavoro si chiude con Tombstone Blues, pezzo che più di tutti sintetizza la complessità del pensiero e del messaggio di DIJF, giro di basso melanconico e trascinante con tastiera dissonante e matrice elettronica, ottimo per concentrarsi sia sul lavoro che in solitudine.
In definitiva una specie di multiforme Saint Germain.
Carico i commenti... con calma