“Seen enough to eye you, but I’ve seen to much to try you...”

Così inizia uno dei capitoli più particolari del Rock: “Bug”. Ancora oggi la cosa che continua a colpirmi di questo disco è la precisione chirurgica e formale delle linee di basso, a mio avviso vera sostanza di tutti i brani che ne fanno parte. A metterci lo zampino è Lou Barlow, che nel lontano 1988 (anno di uscita di "Bug") si divertiva a muovere da dietro le quinte di un disco composto per lo più da chitarroni arroganti, canzoni nascoste nelle canzoni, punti di vista sotterranei, subliminali. La forza del disco è tutta qui, basti pensare ad episodi come “No Bones”, la estenuante “Yeah We Know” o la sempreverde “Freak Scene” che apre le danze mandando un segnale importante sullo stato di salute del rock americano (mentre in Italia di lì a poco sarebbe cominciato il calvario della lambada…).

“Bug” resta un disco memorabile, soprattutto perché nasconde in queste due vite parallele l’ampio disagio esistente proprio tra Masics e Barlow, che entrarono in sala di registrazione volgendosi le reciproche spalle. Divisi in casa insomma, un po' come i Litfiba (!). Una storia dal finale amaro (la cacciata di Barlow) la cui conseguenza sarà proprio il disco in questione e dalla quale il piccolo dinosauro uscirà ridimensionato - lo testimonia ampiamente il divario tra “Bug” e il successivo “Green mind”, disco dallo spessore nettamente inferiore - mentre Barlow deciderà di imbracciare la chitarra per intraprendere l’avventura Sebadoh - solo un anno dopo uscirà l’opera prima “Magic Ribbons”. Nonostante ciò il risultato continua a rimanere uno dei dischi più importanti della prima produzione Indie Rock, un album ancora ascoltabilissimo, carico di energia e fervore, semplicemente un po' troppo schiavo della propria formula e della voce di Masics, a tratti lamentosa. Il resto rimane sottoterra. Badando alla sostanza e prafrasando lo stesso Barlow: “Just gimme Indie Rock!” …e qui ce n’è in abbondanza. Pane e formaggio per tutti.

P. S. In effetti Lou Barlow non venne cacciato. A seguito di "Bug" J. Mascics si limitò infatti a sciogliere il gruppo per poi riformarlo con un nuovo bassista. Il nuovo gruppo fu chiamato Dinosaur Jr. Guarda caso.

Elenco tracce samples e video

01   Freak Scene (03:38)

02   No Bones (03:44)

03   They Always Come (04:30)

04   Yeah We Know (05:30)

05   Let It Ride (03:36)

06   Pond Song (02:56)

07   Budge (02:32)

08   The Post (03:38)

09   Don't (05:41)

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Altre recensioni

Di  alessioIRIDE

 "Voglio parlare di cose tristi e lo voglio fare col sorriso stampato sul volto."

 "Le melodie... non ho aggettivi. Le chitarre... Idem. A tratti onirico mi porta via e cantiamo, cantiamo assieme."