Veloce, violento, ma soprattutto grezzo. Sono questi tre aggettivi adatti a descrivere questo disco, il debutto nel 1991 dei Dismember. Il gruppo svedese nasce sotto l'ala protettiva di Nicke Anderssen, che inciderà sul disco tutte le parti di assolo di chitarra. Questa notizia dovrebbe rendere l'idea della scarsità tecnica che i cinque ragazzi avevano all'epoca: il disco è suonato male e registrato peggio, ma fatto con tanta attitudine e ispirazione. Ispirazione che deriva ovviamente dal disco "Left Hand Path" degli Entombed, ma rivisto in chiave più veloce e ruvida; i riff a motosega sono velocissimi e si inseguono per tutto il disco, dal basso emana un suono slabbrato che fa da sottofondo e della batteria si sente praticamente solo il rullante (ta-ta-ta-ta-ta-ta-ta-ta).

I cambi di tempo sono pochi, ma messi al punto giusto (questo non è un gruppo cervellotico, nè per natura, nè per tecnica, nè per attitudine). Il cantato in growl non è dei miei preferiti, troppo poco curato, ma sul disco ci sta una meraviglia. I testi, banali e infantilmente splatter quanto basta per non doversi dire "sto ascoltando qualcosa di serio e impegnativo, devo concentrarmi", fanno sorridere. Le canzoni migliori: la iniziale "Override Of The Overture", velocissima e dal riff inconfondibile. Abbastanza lunga e varia abbastanza per divertire. Notevole "And So Is Lie" buon songwriting, coinvolge moltissimo. La migliore forse è "Dismembered", che inizia con un assolo metal classico di un minuto e mezzo, molto toccante, ma di botto una voce sussurra ". . . dismembered" e si scatena il panico. . . ! Sfuriata semi/grind con urla sguaiate e parte la velocissima e tesissima canzone. Applausi!. Ottime anche "Sickening Art" e "Skin Her Alive", tengono il disco su alti livelli. La conclusiva "In Death's Sleep" si punta più sull'atmosfera, con coretti quasi da chiesa e assoli sentimentali (non pilu-pilu-pilu). Ovviamente dopo due minuti di atmosfera, i Nostri si sono ampiamente rotti le palle e fanno partire le motoseghe.

Da segnalare: quattro gustose bonus tracks, in particolare "Defective Decay" dove si sperimenta un growl più "brutal". Ma soprattutto, le divertentissime foto (magari però loro non pensavano di essere divertenti) in cui i cinque si fanno immortalare a torso nudo cosparsi di (?) sangue. Si prova un certo imbarazzo (per loro) a guardare quella foto, ma il death metal è così, guai a prendersi troppo sul serio!Insomma: un disco per chi vuole ascoltare del death semplice, rumoroso, veloce, violento, slabbrato, senza tante pippe mentali, col suono zanzaroso (insomma non compresso come quello che esce dal Morrisound). Fondamentale, è storia.

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