Seguendo il mio percorso attraverso la Musica Colta, non potevo non toccare o trattare artisti della musica che ha dato la base a tutto quello che le nostre orecchie riescono ad ascoltare al giorno d'oggi. Analizzando il periodo storico-musicale che più mi sta a cuore ovvero la rivoluzione russa, una delle figure che indirettamente o con la propria arte hanno dominato questa affascinante epoca, è proprio Dmitrij Dmitrievic Šostakovic. Questo uomo è l'esempio lampante, di una lotta senza armi, di una sorta di "secessione" eseguita con la creatività, contro il governo sovietico. A quei tempi le sue elevatissime produzioni erano continuamente censurate, a causa della grande diversità e dell'aria di modernismo che avevano all'interno. Lo stile e il linguaggio di Shostakovich è legato  molto agli stilemi romantici, sposandone soprattutto la grande emotività e i notevoli passi nel compimento di forme avanguardistiche. Shostakovich rappresenta l'avanguardia appunto.

Il suo primo periodo, che inizia con la composizione della prima grandiosa sinfonia all'età di diciotto anni, è proprio il periodo in cui lui incomincia a "divertirsi" seriamente con le nuove possibilità tonali, pur non essendo in piena dodecafonia. Molti critici definiscono la sua musica "grottesca". L'assoluta libertà di certi elementi crea ovviamente contrasti più piacevoli e bizzarri, creando sempre nell'ascoltatore continui "spannung", forti dissonanze rimpiazzate da inspiegabili passaggi melodici, e l'utilizzo delle ben note ai musicisti "cadenze piccarde" (quando un brano si conclude in modo minore invece di  una più prevedibile tonalità maggiore... a voi ricreare l'effetto quindi).

Parlando di questa incisione del 2001 eseguita da Konstantin Scherbakov, sono presenti le massime opere pianistiche di questo grande compositore ovvero: i celeberrimi e ricchissimi 24 preludi, gli Aforismi e la prima elegantissima e varia sonata n.1.

I 24 preludi ad un primo ascolto ed a una prima analisi, assomigliano molto come struttura al Clavicembalo ben temperato di J.S.Bach. Appunto pur essendo un paradosso, queste due figure si possono benissimo collegare soprattutto per una motivazione: entrambi hanno rivoluzionato il proprio periodo musicale.

Passando a una descrizione riguardante gli elementi musicali e le forme, si nota subito il parallelismo ai contrappunti tipici di età barocca, poiché molto volte il tema principale viene riproposto da entrambi le voce, con conseguenza la creazione di interessanti fughe, e continui distanti salti tonali. Proprio i salti tonali sono la caratteristica principale di questi preludi, essendo raramente preparati da modulazioni precedentemente utilizzate, dando un senso di  vuoto e instabilità.  L'uso di alterazioni diverse nello stesso accordo, spiega la presenza di scale esatonali o di accenni di continui cromatismi. Per quando riguarda la parte ritmica, molto brani sembrano essere veramente senza tempo, poiché lasciano e danno la possibilità all'esecutore di decidere lui l'andamento del brano e le atmosfere da creare, come se chi lo suona avesse davanti una "pagina bianca". Nei brevi preludi compaiono improvvise acceleramenti e soprattutto l'utilizzo di gruppi irregolari quali: quintine, sestine, settimine (memorabile la settimina che introduce la melodia principale nel secondo preludio). L'eccessiva brevità dei vari preludi, non deve far pensare a delle creazioni fugaci e poco pensate, ma ad un fitto insieme di contrastanti emozioni. Ogni pagina sembra non finire mai, con conseguenza che la durata dell'ascoltatore nel percepire i brani è maggiore a quella naturale; questo grazie alla maestosa espansione delle forme e delle possibilità.

Per quando concerne l'esecuzione di Scherbakov, si adatta benissimo al significato delle varie composizione. L'esecuzione è a dir poco perfetta, con una libertà nel ricreare certi spazi  che si sposa con un certo rigore tipico del pianismo d'ottocento. Vincitore del premio Rachmaninov nel 1983, è particolarmente ricercato nell'ambiente appunto per le esecuzioni di autori russi, poiché cui coglie benissimo lo spirito delle loro produzioni; per queste sue incisioni è stato premiato nel 2001 a Cannes.

La qualità dell'incisione è più che buona, forse a volte copre i particolari dei vari pezzi, spingendo però ad ascoltare questo disco al massimo del volume, ciononostante apprezzabile produzione curata dalla celebre casa Naxos. Interessante la collana come questa di cd a prezzo basso di grandissime composizioni.

I preludi in cui tutte queste caratteristiche sono riunite ed osannate ed elevate sono: n.1 Moderato, n.2 Allegretto, No.5 Allegro Vivace, n.11 Allegretto, n.16 Andantino, n.23 Moderato, n.24 Allegretto simile ad un allucinato valzer.

Grazie a questa sublime musica alla fine di questo disco ti senti riempito ed è come se finissi un viaggio. Spero con questa pagina di essere riuscito a farvi apprezzare questo "occhialuto genio".

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