Don Winslow: Città in fiamme

Asciutta, incalzante, tagliente. E’ la scrittura che ti colpisce duro e fa di Don Winslow uno dei migliori narratori americani e non solo di oggi. Spesso è relegato al genere noir, come se i generi fossero letteratura di serie b ma per me non lo sono affatto.

La sua è una scrittura senza fronzoli, sempre alla ricerca di sintesi, senza retorica o divagazioni e che spesso lascia al lettore solo cruda realtà, lo tramortisce e infierisce.

Di certo non lo si scopre oggi con questo suo ultimo lavoro. E’ autore celebrato e osannato ed inspiegabilmente assente dal Deb, per cui credo che non sarà un dramma se mi azzardo a parlarne.

Le sue storie e le sue trame sono solo un mezzo per dare uno sguardo lucido e impietoso dentro il sogno americano, quello più scabroso e inquietante.

Anni ’50, New England, Rhode Island, Providence. Apparentemente una cittadina tranquilla, una regione tranquilla.

Una di quelle regioni tra le prime ad essere conquistate e popolate da tanti emigranti ed infatti sono proprio gli irlandesi prima e gli italiani poi che ne prendono il controllo e che costituiscono, insieme, un impero criminale. Ai primi vanno i traffici portuali e i potenti sindacati mentre ai secondi il pizzo e la prostituzione. Le rapine ad ambedue, ad eccezione delle zone di competenza di ciascuno. Di droga non si parla e non si vuole parlare. E’ roba da neri, ma durerà poco. Lì si fanno parecchi soldi che cominciano ad ingolosire qualcuno.

Fin qui niente di nuovo. Potrebbe sembrare l’incipit di un film di Scorsese.

Ma il Fato è sempre in agguato.

Ed il Fato, come nell’Iliade, introduce Elena. Un'altra Elena, ma altrettanto determinante nel delirio che ne consegue. E guerra sia.

Si inseguono temi, ormai classici, come onore, lealtà, tradimento ed il paragone con l’Iliade potrebbe starci, ma chi non ha messo mano, in letteratura, a questi feticci intramontabili?

Non starò certo a spifferare le vicissitudini dei protagonisti né il vortice di morte e dolore che procede lento ma inesorabile, però in tutto questo infernale andirivieni di sentimenti epici e moderni si stanno gettando le basi di una dinastia di cui si vedranno le gesta anche nei prossimi anni.

Infatti, pare che “Città in fiamme” sia il primo di una trilogia.

Ma è la scrittura, come dicevo all’inizio, che resta impressa.

Ed è la scrittura che farà leggere altri suoi libri ad alcuni di voi.

E se ancora non conoscete Don Winslow questo è un buon libro per cominciare.

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