Mi sembra che possa essere interessante continuare il percorso iniziato con l´album “Royal Flush” e inseguire la parabola artistica di questo trombettista afroamericano che ha avuto una carriera lunghissima e focalizzata sulla evoluzione della musica jazz dal periodo Bop a quello Fusion. L´artista naturalmente è Donald Byrd.
“Slow Drag” è il suo 41mo album, se consideriamo quelli da sideman e quelli come bandleader. Registrato per la Blue Note presso lo studio di Rudy Van Gelder a Eglewood Cliffs (NJ) è stato pubblicato nel dicembre del 1968.
Si tratta dell´ultimo album Hard Bop inciso da Byrd prima del suo “passaggio” alla fusion, scelta artistica culminante col capolavoro del 1973 “Black Byrd”.
E´ un disco di ascolto piacevolissimo sia per la freschezza di brani ritmici che spaziano dallo swing al bossa nova, sia per la notevole qualità compositiva e per la straordinaria versatilità ed equilibrio tra i fraseggi canonici e la modernità delle improvvisazioni.
Non poteva essere altrimenti, visto che i turnisti sono tutti eccellenti e affiatati musicisti reduci dalle esibizioni live al Five Spot Cafe´ di New York. Eccovi la formazione al gran completo: Sonny Red al sassofono alto, Cedar Walton al pianoforte, Walter Booker al contrabbasso e Billy Higgins alla batteria e scat sul brano che da titolo al disco.
Si parte proprio da “Slow Drag” col piano di Cedar Walton che crea il groove coi fiati di Donald e Sonny, mentre Higgins fa rullare la sua batteria e ruba la scena con una conversazione improvvisata che è più un borbottio a tratti incomprensibile.
“Secret Love” è la cover di un successo degli anni cinquanta di Doris Day. Il brano ha una struttura modale che si apre verso un ritmo swing molto coinvolgente.
“Book´s Bossa” ha un ritmo bossa nova fin dal titolo. Godibilissimo il fraseggio tra batteria, basso e fiati, col piano di Walton che crea il tessuto armonico di fondo.
Il lato B si apre con “Jelly Roll” che, anche se si ispira sfacciatamente a “Sidewinder” di Lee Morgan, risulta un brano di grande energia e trascinante.
Segue “The Loner” dove l´interplay tra Cedar e Donald è bellissimo ed esaltato dalle linee di basso di Booker.
Si chiude con lo standard jazz “My Ideal” (scritto da Leo Robin, Newell Chase e Richard Whiting) arricchito da un magnifico arrangiamento caratterizzato dal vortice spazzolato di Higgins, dalla linea fluida del basso di Booker e dal fraseggio melodico dei fiati di Byrd e Red.
Le foto di copertina e contro copertina sono di Charles Keddie. La modella è Lorraine Glover, la bellissima moglie di Byrd. Nella splendida e curatissima (sotto ogni aspetto) edizione “Tone Poet” curata da Joe Harley sono state incluse delle splendide foto black & white dei musicisti scattate dal mitico Francis Wolff.
Non mi resta che augurarvi un buon ascolto di questo bellissimo pezzo di storia della musica jazz.
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