"Lontano, nei dimenticati spazi non segnati nelle carte geografiche dell'estremo limite della Spirale Ovest della Galassia, c'è un piccolo e insignificante sole giallo.
A orbitare intorno a esso, alla distanza di centoquarantanove milioni di chilometri, c'è un piccolo, trascurabilissimo pianeta azzurro–verde, le cui forme di vita, discendenti dalle scimmie, sono così incredibilmente primitive che credono ancora che gli orologi da polso digitali siano un'ottima invenzione."

Figurarsi!

Non che a questo punto gli orologi abbiano molta importanza, visto che il pianeta Terra sarà distrutto per costruire al suo posto un'autostrada. Ok, gli orologi digitali non sono una grande invenzione ed il pianeta sarà distrutto. Non potrebbe andare peggio di così.

Non fatevi prendere dal panico.

Tu, mio caro Arthur, pensa che ti sta andando anche peggio. Stanno demolendo casa tua. Ora non c'è tempo per protestare, però, se vuoi salvarti sarà il caso di alzare il pollicione e sperare in un autostop galattico. Anche se da parte dei vogon, creature con lo stesso sex-appeal di "un incidente stradale". 

E poi? E poi boh. Trattieni il respiro e porta con te un asciugamano. 

"La Guida Galattica per gli Autostoppisti dice alcune cose sull'argomento asciugamano. L'asciugamano, dice, è forse l'oggetto più utile che un autostoppista galattico possa avere. In parte perché è una cosa pratica: ve lo potete avvolgere intorno perché vi tenga caldo quando vi apprestate ad attraversare i freddi satelliti di Jaglan Beta; potete sdraiarvici sopra quando vi trovate sulle spiagge dalla brillante sabbia di marmo di Santraginus V a inalare gli inebrianti vapori del suo mare; ci potete dormire sotto sul mondo deserto di Kakrafoon, con le sue stelle che splendono rossastre; potete usarlo come vela di una mini–zattera allorché vi accingete a seguire il lento corso del pigro fiume Falena; potete bagnarlo per usarlo in un combattimento corpo a corpo; potete avvolgervelo intorno alla testa per allontanare vapori nocivi o per evitare lo sguardo della Vorace Bestia Bugblatta di Traal (un animale abominevolmente stupido, che pensa che se voi non lo vedete nemmeno lui possa vedere voi: è matto da legare, ma molto, molto vorace); infine potete usare il vostro asciugamano per fare segnalazioni in caso di emergenza e, se è ancora abbastanza pulito, per asciugarvi, naturalmente."

 Non spaventatevi se vi piomberà addosso dal cielo una balena, od un vaso di gerani. Sono cose estremamente improbabili, ma non impossibili. Non stupitevi neanche se la balena vi chiederà di riflettere con lei sull'esistenza e sull'esistente. Eventualmente, sfogliate la vostra Guida Galattica.

"La Guida Galattica è infallibile. È la realtà, spesso, ad essere inesatta."

Sì, ma perchè? Perchè la realtà?

"C'è una teoria che afferma che, se qualcuno scopre esattamente qual è lo scopo dell'universo e perché è qui, esso scomparirà istantaneamente e sarà sostituito da qualcosa di ancora più bizzarro ed inesplicabile. C'è un'altra teoria che dimostra che ciò è già avvenuto."

E allora?

Fantascienza, puro humour inglese, quasi trent'anni sulle spalle (ottobre 1979!), ed una storia talmente assurda da non giustificare affatto la scrittura di questa "trilogia in cinque parti" (di cui questo è il primo libro). Tutto qua. Improbabile che un libro con queste caratteristiche possa essere apprezzato; qualcuno deve aver acceso il motore ad improbabilità infinita della "Cuore d'Oro".

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Altre recensioni

Di  ilfreddo

 Cazzo, 42!

 Vorrei averlo scritto io e credo che a molti sia balenata la stessa sensazione mentre rileggeva ancora una volta, sempre più appagato, dall’inizio.