Dunque... loro sono i DragonHammer e il loro primo cd si chiama "The Blood Of Dragon", solo che il titolo dell'album non compare nella copertina del cd, ma bensì compare proprio sul cd stesso, e molti su internet (anche in certi siti seri come appunto freedb. org) pensano che l'album si chiami DragonHammer come la band. Forse non tutti poi, sanno che esiste una grande differenza tra Power e melodic speed e che i Blind Guardian fanno power metal e che i DragonForce fanno melodic speed metal, ma anche qui molti siti (spesso seri) confondono le idee.

I DragonHammer, (band italiana) hanno uno scopo, quello di unire sia uno che l'altro genere, di comporre quindi sia canzoni metal melodiche con temi medioevali fantasy usando sonorità grezze e veloci che inserire assolo strumentali dinamici e fluidi. Dico "scopo" perchè all'ascolto sembra di ascoltare un album amatoriale. Che poi dopo pochi anni, abbiano inciso un secondo album e che questo sia andato decisamente meglio del primo può far capire che la band abbia corretto e/o migliorato le piccole ma profonde imperfezioni di questo in questione.

Le imperfezioni sono le seguenti: le canzoni sono nel contesto belle ma troppo semplici e scontate, la voce è quella di una normale persona ed è inutile che si sforzi tanti di fare gli acuti se non può, la voce come se non bastasse ha una brutta pronuncia dell'inglese e i testi (leggendo il booklet) sono semplici e banali; per non parlare della batteria che non ha per niente un suono pulito. Ma da un lato affascina, quindi non sto "attaccando" questo album come per dire "non compratelo", piuttosto sto dicendo: "è interessante, Compratelo, ma non aspettatevi niente di speciale". Strumentalmente si godono, Max Aguzzi sa scorrere bene le dita sul manico, e in certe canzoni fabbrica assoli degni di nota, anche il doppio pedale si valorizza, e secondo me il migliore è Alex Valdambrini, tastierista che accompagna tutte le canzoni con piccoli assoli indipendenti.

Oltre alla presenza di cori (Cor Dragonis, Fulcrum Beli) e di suoni di battaglie di cavalieri in sfondo, ci sono anche piccoli intervalli tratti da film, penso che si tratti di DragoHeart. Obbiettivamente, si potrebbe dire che non ci siano canzoni brutte, ma proprio per quelle poche ricadute, poche ma pesanti, e forse anche per la ormai scontatissima originalità in questione, l'album acquista una dubbiosa qualità. Se da un lato può forse incuriosire, è per il fatto che la band esce un po' dallo schema fisso che una power band deve per forza colpire il pubblico con la velocità e la tecnica, e loro invece non la fanno, o meglio: non lo fanno nella Rhapsody e Dragon Force Maniera, cioè sfrecciando alla velocità della luce. Si dà più importanza alla melodia e ai ritornelli. Le più belle sono "Fire" e "Blood in the sky", poi come in ogni metal melodico che si rispetta c'è anche la presenza della tipica Ballata, in questo caso si tratta di: "In Your Eyes" rilassante ma un pò monotona.

In conclusione, questo album può piacere come può fare anche schifo, io personalmente penso da un po' di tempo che un eccessivo abuso di tecnica da parte di un gruppo, porta l'ascoltatore in un ambito già esplorato e che talvolta sia meglio ascoltare qualcosa di più modesto semplice e ben fatto. Quindi questo album

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