Tex, meravigliosa creatura di Gian Luigi Bonelli e Aurelio "Galep" Galeppini, è, prima e ancora oggi più di Dylan Dog, il campione tra gli italici eroi del mondo dei fumetti. Impavido ranger dal cuore d'oro e dai metodi spicci del lontano Texas e capo tribù degli indiani Navajo con il nickname "Aquila della Notte", Tex Willer e le sue storie hanno appassionato intere generazioni di lettori e riscosso grandissimo successo in Italia e all'estero.
Allo stesso tempo, se è vero che Tex Willer è il più popolare tra i fumetti italiani, è altrettante vero che gli spaghetti western sono stati, negli anni, tra le produzioni cinematografiche più in voga nel nostro paese. E più esportate all'estero. E' grande il successo e la gloria ottenuta nel mondo dai film di Sergio Leone. Hanno riscosso grande successo anche altri nomi più o meno noti del nostro cinema. Sergio Corbucci (Django, Il grande silenzio, Vamos a matar companeros), Tonino Valerii, i western "politici" di Sergio Sollima e gli spaghetti tutti "botte e ribotte" di Enzo "E. B. Clucher" Barboni.

Era inevitabile. Prima o poi il destino avrebbe messo di fronte quel vecchio satanasso di Tex Willer e gli spaghetti western.

L'incontro avviene fuori tempo massimo. Nel 1985, quando il periodo d'oro degli spaghetti western, nonché dei suoi massimi interpreti, è oramai bello che andato. L'occasione è la trasposizione cinematografica di una delle più note tra le storie del ranger bonelliano. "Tex e il Signore degli abissi". La regia viene affidata a Duccio Tessari, uno dei maestri del genere (il "padre" di Ringo), e il ruolo di Tex assegnato a, chi altri se no?, Giuliano Gemma. Il grandissimo e sfortunato William Berger, per chi scrive uno dei più grandi interpreti del genere, è un riuscitissimo Kit "Capelli d'Argento" Carson. Leggenda vuole Duccio Tessari volto ad ingaggiare Drupi per la parte di Tiger Jack, che invece viene assegnata a CarloMucari(esattamente)chi?

Ma non sono tutte rose e fiori. La lavorazione del film si porta avanti per anni. Galeppini (quoque tu, Galep) si rifiuta di disegnare la locandina del film, che alla fine si rivelerà un vero e proprio flop commerciale e sarà ferocemente bersagliato dalla critica. Da una parte i fan storici del fumetto bonelliano rivendicavano la sacrosanta superiorità del fumetto sul film e una presunta poca attinenza della narrazione della trasposizione cinematografica alla storia originale. Dall'altra il film veniva attaccato perché poco dinamico. I ritmi troppo lenti e l'eccessivo utilizzo di frequenze statiche, volte a dare, secondo la volontà del regista, un aspetto maggiormente fumettistico al film, finivano con il rendere "Tex e il Signore degli abissi" un film troppo noioso e molto poco spettacolare.

La verità è che "Tex e il Signore degli abissi" non è un capolavoro, ma nemmeno un film terribile. Se da ragazzini volevate essere proprio come Tex Willer, se ogni volta che vedete Giuliano Gemma in "I giorni dell'ira" avete voglia di andare al saloon a bere un bicchiere, se avete imparato a suonare il banjo dopo averlo visto armeggiare da William Berger, allora un'opportunità a questo film la dovete dare per forza. E' una tra le prime di quelle trasposizioni cinematografiche di fumetti che oggi vanno tanto (forse troppo) di moda. Duccio Tessari non aveva poi molti punti di riferimento e l'ambiguità delle critiche ricevute dimostra che tutto sommato non ha fatto un cattivo lavoro. Inoltre, il tempo degli spaghetti western era passato. Come poteva il buon vecchio Tex Willer giocarsela al botteghino con Indiana Jones?

A proposito. Nel film quel vecchio tizzone d'inferno di Tex Willer avrà ben da lottare contro la solita banda di trafficanti d'armi, prima, e gli infami seguaci del terribilissimo signore degli abissi, poi. Sarà dura anche questa volta. Ma questo lo sapete già.

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