Inciso nel 1961 "Piano In The Foreground" è un album che vede Duke Ellington al piano, Aaron Bell al contrabbasso e Sam Woodyard alla batteria.
Ellington è famosissimo come compositore e direttore d'orchestra, ed assieme a Luis Armstrong è una delle figure più universali del jazz. Ma come pianista Duke non è particolarmente conosciuto, sebbene il talento del maestro sia espresso in introduzioni o piccoli assoli insieme alla sua orchestra. Sono davvero pochissimi i dischi che lo presentano al piano solo, in duo o come questo in questione, in trio.
Il suo debutto discografico come pianista risale agli anni '20, poi negli anni '40 i suoi duo con Billy Strayhorn e lo storico contrabbassista Jimmy Blanton. Bisogna invece aspettare gli anni '50 per ascoltare Ellington esprimere al piano la sua concezione del piano jazz, come in "Piano Reflection". Negli anni '60, Mingus, Roach ed Ellington fanno storia. La musica nata dalle loro session, pubblicata e riassunta in "Money Jungle" è ancora oggi validissima. Tra la vivacità di "Piano Reflection" e le ambiguità di "Money Jungle" (Mingus si attribuisce il ruolo di leader) ecco la ponderata espressione di "Piano In The Foreground".
E' in questo lavoro che Ellington trova l'equilibrio tra la sezione ritmica, completamente subordinata, del primo disco e l'appoggio quasi affannoso ed eccezionalmente creativo di Mingus e Roach del secondo. L'ottimo contrabbassista Bell si muove con discrezione senza rinunciare al dialogo faccia a faccia col leader nei brani armonicamente più aperti. Woodyard, il batterista, anche se meno audace nella sua tavolozza sonora, risponde con gagliardezza da veterano alle richieste di Ellington.
Il pianista, da parte sua, seleziona un repertorio insolito basato su standard (immancabile "Summertime" dove rivisita concetti triti e ritriti) e alcuni pezzi originali non troppo conosciuti per fare sfoggio dei suoi molteplici poteri. Il suo aspetto africanista affiora nell'originale "Con-go". Grande Ellington, da scoprire in 12 brani, dall'inizio alla fine.
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