I primi amori non si scordano, sarà vero?
I primi amori sono, in un certo senso, disastrosi. Inesperienza ed incapacità, ma anche la scopertà di nuove emozioni. Sono rossi di rimpianto. Empatia, se vogliamo.
Uno dei miei primi amori è senza dubbio il tenebroso Poe, e ritengo di rilevante importanza il suo esordio del 1827: Tamerlane And Other Poems.
Dopo essersi trasferito nella città natale di Boston, il diciottenne Edgar da alle stampe (grazie all’amico coetaneo Calvin Thomas) la prima raccolta delle sue poesie giovanili.
Avrebbe potuto esordire mostrando maestosamente le proprie generalità sulla copertina, avrebbe potuto scegliere un nome d’arte o fittizio e invece no; curiosamente la raccolta viene presentata come opera di “A bostonian”. Addirittura tra le note si legge la volontà da parte dell’autore di dare spiegazioni sul suo stile ancora acerbo, forse dovute alla sua timidezza.
La critica si interessò poco ad esso, ma gli anni diedero a Poe la possibilità di ricevere qualche soddisfazione, seppur in poca quantità. Decenni dopo, le vendite dei pochissimi esemplari rimasti vanteranno un ricavato maggiore di qualunque somma egli abbia mai immaginato –ironia- e non sto neanche menzionando gli introiti per The Raven!
L’inesperienza del primo amore. Uno dei maggiori vantaggi che ho potuto personalmente trarre da Tamerlane And Other Poems è senza subbio The Evening Star: la mia iniziazione al mondo di Poe.
Quando leggi:
I gazed awhile
On her cold smile;
Too cold –too cold for me-
There pass’d, as a shroud,
A fleecy cloud…
Quando leggi di quello sguardo freddo, quello sguardo freddo penetra le tue ossa. Vieni rapito dalla figura femminile (molte volte associata alla bellezza della morte, come in The Sleeper) e vivi all’interno della nube fredda confondendo dolore e passione.
La domanda che viene spontanea da porsi è: chi è Tamerlane? Basandosi sulla figura del conquistatore turco Timur Lenk, l’autore crea Tamerlane. Un uomo temerario e coraggioso, che sul punto di morire rimpiange di aver ignorato il primo amore in favore della vita da condottiero.
Ma Poe tratta anche il suo primo innamoramento con Song, ispirata a quella Sarah che il padre portò via per sempre.
The world all love before thee – immagina questo verso dedicato alla tua amata, mentre indossa un abito nuziale in procinto di vivere la sua nuova esistenza lontana da te. Catene.
Non v’è che dire, per essere un debutto il giovane butta giù parecchi sentimenti repressi –anche nei confronti del difficile rapporto col padre adottivo in Imitation-.
Seppur derivativi in alcuni aspetti, lo stile e soprattutto le tematiche tirate fuori sono ben saldi all'interno di chi viene colpito dai versi.
“Una tromba che annuncia squillante la nascita di un nuovo poeta, ma non grandi poesie, per il momento” affermano numerosi critici (ma anche un lontano discendente della famiglia Poe).
Posso affermare invece io, un signor nessuno, che questa raccolta ferisce al cuore e lascia il segno, il segno dell’incoscienza e dell’inesperienza. La prima cicatrice che fa più male delle altre.
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