"Avevo in mente da tempo l'idea di un concept album ispirato alla favola del pifferaio magico" - afferma Bennato sul comunicato stampa del disco. Io non lo so se la gente si è rincoglionita, se ha perso la memoria, il senso storico, o il lume della ragione. Tra tutti gli articoli e le recensioni che ho letto del disco, nessuno che mette in risalto una cosa, una, lampante. Non solo l'avevi in mente, Bennato, ma l'avevi anche già fatto. E ci stai spacciando per nuova un'idea che hai avuto ed hai realizzato per la prima volta più di vent'anni fa.

Correva l'anno 1983. Dopo tre anni di silenzio e sette capolavori di fila (i sette dischi precedenti, da "Non farti cadere le braccia" a "Sono solo canzonette", accidenti a quello brutto) Bennato inizia a bersi il cervello (non si spiegherebbe la sua carriera da qui in poi se non si afferma questa sacrosanta verità) dando alle stampe il primo passo falso della sua carriera. Il disco si chiamava "E' arrivato un bastimento", era quasi un doppio (nel senso che era un disco con un disco-mix allegato, cose che a raccontarle ora viene da ridere...) e brano dopo brano snocciolava la storia del pifferaio magico. Ma dopo Pinocchio e Peter Pan, due favole fatte disco con un'ironia e una maestria senza precedenti, stavolta la cosa non gli viene proprio benissimo. Sì, non è proprio orribile, ma da Bennato le cose così così all'epoca non si accettavano. E allora il disco non vende un cazzo. E si comincia a criticare. E lui comincia ad andare in televisione, comincia a sparare cazzate sempre più senza senso spacciandole per filosofia, a fare retorica su retorica, giù già fino a OK Italia, Viva la mamma, La frittata è fatta, e l'oblio generazionale. Ed infatti nell'oblio c'è finito anche quel disco là, "E' arrivato un bastimento" (di cui uscì anche un libro illustrato da Bennato stesso, ora che mi ricordo. Chissà se ora ci rivoga anche quello come nuovo...).

Anno di grazia 2005. L'olocausto non c'è mai stato, l'Italia è stata governata per quarant'anni dai comunisti, siamo in un paese con un'informazione libera e garantista, e questo è il nuovo disco - la nuova idea - di Edoardo Bennato.
Sì, è vero, una bella tirata a lucido gliel'ha data. Innanzitutto dei dodici brani che lo componevano originariamente, ne ha tolto uno ("Specchio delle mie brame", quello sì, davvero inqualificabile), ne ha composti quattro nuovi e ha rimpapocchiato il tutto con altri quattro brani: uno dal primo disco, un paio da OK Italia e uno del 2001 o giù di lì. E soprattutto, li ha fatti cantare a un bel po' di gente famosa, come Piero Pelù, Jovanotti, Morgan, Irene Grandi, Negrita, Sud Sound System, Max Pezzali e tanti altri. Però, Dio santo, che nessuno dica che non è un disco nuovo ma una riedizione di una ciofec... di un lavoro di vent'anni fa, e non lo confronti con quello, mi sembra agghiacciante.
Edoardo, ti voglio bene. Nei miei sogni di bambino la chitarra era una spada e chi non ci credeva era un pirata, ed ho imparato a suonare la chitarra alle medie (Sol Sim Fadim - che accordo strano! - Lam Re7...) sulle e per le tue canzoni. E' per questo che non capisco. Ed è per questo che ho comprato, sul tuo sito Internet, la registrazione del tuo concerto a Roma del 1976 dove, chitarra armonica kazoo e tamburello a piede, gliene cantavi eccome a imperatori, presidenti della repubblica, papi che si affacciano e a tutti quello che ci vogliono in fila per tre. Altro spessore, altra ironia, altra cultura. E mi chiedo perché tu non vada a ricercare, in soffitta, quella chitarra, quell'armonica e quel tamburello e tu non provi a suonargliene ancora, come facevi allora, con lo stesso spirito dylaniato della strada, invece di riciclare e seguire sogni di musical che non ti - non ci - appartengono.

Elenco tracce testi e video

01   La fantastica storia (04:26)

02   Sono nata in una grande città (04:18)

03   La televisione che felicità (04:04)

04   Ogni favola è un gioco (03:33)

05   La città trema (04:04)

06   Detto tra noi (03:59)

Guarda quel castello
è tuo, è tuo se lo vuoi...
Io aprirò il cancello
e tu, tu mi seguirai...

... e dentro i viali di quel giardino, ti ci ritroverai:
ci hai vissuto per ore ed ore nei sogni tuoi...
... ed alla sorgente di acqua fatata poi ti disseterai,
ma già tu scuoti la testa, la favola forse sai...

... si, è vero!

Detto tra noi, sono solo un brigante, non un re,
sono uno che vende sogni alla gente,
fa promesse che mai potrà... mantenere.
Favole sì, ne ho contate ma tante, tante sai.
Detto tra noi, io non sono un gigante,
draghi non ne ho ammazzati mai...

Ho un progetto in mente,
un parco in ogni città.
Quanto spazio verde,
la vita per voi cambierà...

... e costruirò ponti e larghe autostrade, a dieci e più corsie
senza code a caselli, pedaggi e altre diavolerie.
... e tutta la gente che è costretta ad emigrare, a casa tornerà,
ma già scuotete la testa, più non mi credete ormai...

... si, è vero!

Detto tra noi....

07   T'amo (03:20)

08   Addosso al gatto (04:11)

09   Assuefazione (03:53)

10   Il gatto mangia il topo (03:11)

11   Sarà falso sarà vero (03:16)

12   Troppo troppo (02:59)

13   Eccoli i prestigiatori (03:57)

14   Una ragazza (03:33)

15   Non è amore (03:37)

16   È arrivato un bastimento (04:24)

17   Allora chi (03:48)

18   C'era una volta (03:13)

19   Lo show finisce qua (03:50)

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