Una delle lezioni più sorprendenti che ho avuto da bambino è come il ghiaccio possa essere così freddo da bruciare: nella mia mente questa doveva essere un’antinomia. Con DÍA di Ela Minus mi è successa una cosa del genere ma al contrario: DÍA ha tutte le caratteristiche per sembrare un album di elettronica proveniente da Ny-Ålesund (la località più a nord del mondo nelle Isole Svalbard) e invece è opera della colombiana Gabriela Jimeno.
Squarciando il velo dietro al quale si cela, Ela Minus è il progetto solista della producer e autrice di base a New York Gabriela Jimeno, ma le sorprese non sono finite qui! Nonostante la matrice puramente electro pop dei suoi brani, Gabriela è cresciuta con il punk (ne è rimasta traccia nei temi sociali di alcuni pezzi) e l’heavy metal, generi musicali con i quali si cimentava suonando la batteria da adolescente.
Trasferitasi negli USA per frequentare il Berklee College of Music (indirizzo batteria jazz), la folgorazione è avvenuta sulla via di Boston, quando il clubbing e i sintetizzatori l'hanno convertita all'elettronica; tanto da aggiungere una specializzazione in progettazione di sintetizzatori al suo percorso di studi. Nel suo CV è persino presente un’esperienza in Critter & Guitari, una società di strumenti musicali e sintetizzatori di Brooklyn.
Il risultato è che Gabriela compone ed esegue tutto il suo materiale su hardware assemblato da lei e questo conferisce alla sua musica una concretezza difficile da raggiungere con una strumentazione virtuale.
DÍA è il suo secondo album, dopo il debutto Acts of Rebellion del 2020, entrambi usciti per la Domino Records (anche se il sound ricorda parecchio la Ninja Tunes o la Morr Music).
La cosa sorprendente di Ela è che riesce a mettere assieme una scrittura da songwriter, fatta di testi personali che mettono a nudo la sua anima, con colorate e travolgenti basi da producer che alternano synth-pop, techno, noise ed electro-pop; con rimandi niente-popo-di-meno-che a Bjork e Radihead.
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