Signori, questo è un bellissimo disco.
Diciamolo subito e sgombriamo il campo dagli equivoci, perché qualcuno potrebbe leggere Elton John e pensare al personaggio un po' bollito che sfornava canzoni disneyane, arrangiamenti magniloquenti, pesantezze kitsch en travesti che hanno fatto dimenticare a molti quale grande, grandissimo autore di canzoni egli fosse.
E invece basta mettere questo disco, sentire l'introduzione del primo pezzo, giocata solo sul pianoforte e la voce di Elton, ai quali poco a poco si aggiungono discretamente gli altri (pochi) strumenti, per capire che siamo su un altro pianeta e che quest'album prosegue e porta alle estreme conseguenze il discorso artistico cominciato nel 2001 con "Songs From The West Coast", un album quindi che è un ritorno alla semplicità dell'ispirazione, agli arrangiamenti senza fronzoli, un affidarsi convinto a parole e musica e tanto basti. E tanto in effetti basta, perché Elton John e Bernie Taupin, ovvero "The Captain and The Kid" del titolo, dimostrano di essere ancora una delle coppie di autori più grandi della storia della musica pop e sfornano una manciata di bellissime canzoni, suonate e registrate quasi dal vivo in un teatro di Atlanta, che gettano uno sguardo sul passato e tentano di tracciare una storia, un racconto per piccoli quadri di una trentina d'anni di collaborazione artistica, il tutto condito da piccole autocitazioni e rimandi più o meno espliciti ad episodi gloriosi della discografia trascorsa.
Il titolo infatti prende le mosse dal primo grande successo americano dei due, quel "Captain Fantastic And The Brown Dirt Cowboy" che rimane anche uno dei loro lavori migliori in assoluto, e sono proprio il capitano e il cowboy, adesso semplicemente "kid", che tornano ad essere i protagonisti di queste nuove canzoni. Liricamente infatti si tratta di una sorta di album fotografico, che parte dall'arrivo negli USA ("Postcards From Richard Nixon") e passando dal ricordo degli amici scomparsi, le difficoltà del music business, le sregolatezze, le scelte di vita, arriva al presente con la bellissima title track che chiude il disco.
I brani sono davvero tutti molto belli e vari ed è difficile segnalarne qualcuno che svetti sul resto, per quanto "And The House Fell Down" si faccia amare per il contrasto fra la musica travolgente e il testo piuttosto amaro; o per quanto "The Captain And The Kid" non smetta subdolamente di farsi canticchiare. Da sottolineare ancora una volta la sobrietà degli arrangiamenti, dominati dall'inconfondibile pianoforte, che dona al tutto una freschezza d'altri tempi. Certo non mancano un paio di passaggi dove si ha la vaga sensazione del già sentito, è inevitabile, ma sinceramente non costano niente più di un'alzata di spalle.
Quattro stelle ma se siete dei fedelissimi di Sir Elton potreste anche dargli qualcosa in più.
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