Dopo aver duettato nel brano Caroline nel 2009, Elton John e Brandi Carlile realizzano addirittura un intero album insieme, sia musicalmente che testualmente teso tra passato e futuro. Dieci le composizioni del lotto, di cui una cantata dalla sola Brandie.
Ad aprire il lavoro la sontuosa The Rose of Laura Nyro, con una introduzione musicale di oltre due minuti con ammiccamenti prog-rock, per un riuscito omaggio alla cantautrice statunitense morta a soli 50 anni. Un piano martellante invece caratterizza Little Richard's Bible, altra dedica ad uno dei punti di riferimento per Elton, che qui attinge dai suoi esordi. Nella vivace Swing for the Fences Brandi non solo si dimostra all'altezza della collaborazione con un decano come Elton, ma riesce pure ad emergere in più di un passaggio. Arriva poi Never too late, già candidata agli Oscar come migliore canzone del 2025. È un brano che sa di commiato, ma anche della consapevolezza che, nonostante tutto, non è mai troppo tardi. La canzone ha fatto da colonna sonora al documentario omonimo, che arriva a 6 anni dal biopic Rocketman.
A questo punto Brandi Carlile si prende da sola la scena nella toccante You without me. Ma è con la title-track, Who believes in angels?, che il disco tocca il suo apice. Brano perfetto, splendidamente interpretato da un Elton ormai 78enne che nonostante i problemi alla vista è riuscito a portare alla pubblicazione il suo 34mo album in studio in 57 anni di attività discografica. In The river man si nota più che in altre tracce la matrice country e grintosa tipica di Brandi Carlile. Dopo A little light, la meno appariscente in un album comunque di medio-alto livello, arriva Someone to belong to, una ballata pop tanto misurata quanto ricca di sfumature emotive, pur nella sua semplicità.
A chiudere il lavoro la decima e ultima traccia, la canzone che ha fatto letteralmente piangere Elton al pianoforte quando l'ha provata le prime volte: stiamo parlando di When this old world is done with me, un brano che questa volta fa i conti con la Fine, artistica e fisica di Elton. Così finisce Who believes in angels?, un gradito ritorno alla sala di incisione quattro anni dopo The Lockdown Sessions, ma dove questa volta non è il decano ad ospitare una serie di giovani talenti, ma c'è una collaborazione alla pari.
Intanto Elton, pur avendo detto addio ai tour nel 2023, non smette di suonare in occasioni speciali. Notizia degli ultimi giorni, suonerà anche a Roma!
All'album do 4 stelle, per un altro gioiello che si aggiunge alla ricca produzione del pianista di Pinner.
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