Il disco oggetto della mia recensione è l'ultima fatica degli svizzeri Eluveitie, tra i gruppi più rappresentativi del cosiddetto folk metal.

"Everything remains (as it never was)", del 2010, segue Slania (2008) e l'album acustico "Evocation: the arcane dominion" (2009), quasi una parentesi sperimentale. L'essenza della musica degli Eluveitie, che fonde il metal con melodie folk, così come i temi trattati nei testi, sono rimasti immutati; tuttavia, la differenza rispetto a "Slania" è a mio avviso notevole. L'impressione che ho avuto all'ascolto è stata quella di una maggior "orecchiabilità", derivata credo da una certa semplificazione delle strutture dei singoli pezzi (soprattutto nelle parti affidate agli strumenti tradizionali, ma anche nella ritmica), che in alcuni casi ha dato però risultati non proprio convincenti (ho trovato un po' deboli pezzi come "Lugdunon" o "Isara").

Senza dubbio, il passaggio del gruppo alla Nuclear Blast avrà almeno in parte influito sulla fisionomia di quest'album, che se da una parte rimane un prodotto senz'altro di buon livello, dall'altra patisce secondo me la volontà di rivolgersi ad un pubblico più vasto e magari non del tutto avvezzo a certe sonorità dei primi Eluveitie. Non vi ho trovato, in altre parole, la forza e la freschezza di "Spirit" o di "Slania", ma un po' troppi schematismi ed una certa prevedibilità.

In sintesi: se volete apprezzare gli Eluveitie al meglio, ascoltate gli album precedenti, "Slania" in particolare. Detto ciò, "Everything remains (as it never was)" rimane un buon disco nel panorama folk metal, degno di un ascolto.

Elenco e tracce

01   Otherworld (01:57)

02   Everything Remains (As It Never Was) (04:25)

03   Thousandfold (03:20)

05   The Essence Of Ashes (04:00)

06   Isara (02:44)

07   Kingdom Come Undone (03:22)

08   Quoth The Raven (04:42)

09   (Do)Minion (05:08)

10   Setlon (02:37)

11   Sempiternal Embers (04:52)

12   Lugdūnon (04:01)

13   The Liminal Passage (02:17)

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