Emily Jane White
Dark Undercoat

Cat Power?
Prostriamoci.

Emily Jane White?
Per questa volta prostriamoci.
Per le altre occasioni (concretamente altri album, se allo stato attuale ci sono) non mettetemi in causa, il mio giudizio (sentenza e/o assoluzione) è limitato al solo "Dark Undercoat" (oramai datato 2007) distribuito dalla record Double Negative.

Ondarock?
Probabilmente la somiglianza è oggettiva (per i più maliziosi e "incazzosi"), il mio pensioro è parallelo al "collega" Raffaello Russo ... buon anima.

E' un periodo che la paranoia mi costrige quasi a (ci provo) recensire qualsiasi cosa ascolto non presente in DeBaser.

Il maledetto vino, fortuna, delizia e carogna in bocca per tutti, la sigaretta che non si spegne mai (cit.), la cena come se tutto vada bene mangiando in 3 secondi carne, panino, dolce e poi un primo (nel gergo italiano) ... come fa ad andare tutto bene? Alla fine tutto va bene perchè il cafe non manca, e poi di nuovo la sigaretta e un' altra ancora ...

Ogni mattina qualche capello bianco in più e la sola cosa che ci consola è la sigaretta, e Emily canta e fa sognare, canta e ti culla.  

Minimalismo cantautorale? Le sfumature ci sono, gli archi, il piano e le strimpellate da cazzo di straccione incompreso, senza gridare al miracolo (siamo stanchi di novità, cit.) "Dark Undercoat" è un album che sicuramente merita di essere masterizzato (SIAE docet) o per i più coraggiosi acquistato.
La ragazza ci sa fare, sa come cogliere l'attenzione, sa come sembrare Cat Power senza rubargli nulla.
La spensieratezza della musica apre le porte del cuore e credetemi (cuore di pietra, cit.) non sono molte le volte che mi scuarciano il petto con 4 parole, un piano e un violoncello.

Ora la bomba ... Cat Power farebbe bene (se già non lo ha fatto) ad ascoltarsi tale opera e trarne linfa vitale per un nuovo lavoro alla "You are free".

Da conoscere.

E ora ... sigaretta.