Oggi voglio andare fuori per pranzo, non voglio il solito panino, la solita insalatina insipida, consumata velocemente e distrattamente, senza percepire neanche troppo bene i sapori e ingurgitata per di più , con qualche bibita gassata, alla maniera di Jules Winnfield. Oggi voglio mettermi seduto, tranquillo ordinare un buon vino, rosso, e poi primo, secondo, contorno, dolce, amaro e caffè. Si, voglio consumare le 5 portate, lentamente, assaporarne il gusto e capirne gli abbinamenti degli ingredienti… il cuoco è uno di primo ordine, un genio, è Eric Dolphy, a mio modesto avviso tra i più grandi sassofonisti che la storia ricordi e credo proprio che nemmeno lo zio John storcerebbe il naso.

Questo disco, oltre ad essere il miglior disco di questo straordinario artista, è una vera e propria pietra miliare del free jazz e della storia del jazz più in generale. Uno degli ultimi dischi di Dolphy (dedicatosi in precedenza ampiamente al bop puro), con cui si conclude la sua breve, ma intensa carriera, una sorta di testamento ai posteri… e a giudicare da quello che verrà dopo, penso che molti abbiano attinto dalla sua lezione. Lo stile libero, raffinato e sofisticato di Eric Dolphy si alterna mirabilmente tra sassofono, flauto, come in “ Gazzelloni” , ma anche clarinetto e ci conduce in un altalena di emozioni, un sali-scendi cui difficilmente ci si può sottrarre. Dolphy è il protagonista indiscusso del disco con i suoi svolazzi di lucida follia, anche se è circondato da musicisti di primo piano della Blue Note, come Freddie Hubbard alla tromba e soprattutto Tony Williams (già visto e sentito nel Miles Davis Quintet), capace di creare ritmiche audaci e complesse, dove far scivolare a meraviglia il vibrafono di un altro mostro sacro come Bobby Hutcherson, aiutato anche dall’ assenza di pianoforte.

Quello che ne esce fuori è un disco semplicemente emozionante, cinque tracce che escono completamente fuori da qualsiasi schema o imposizione preconcetta e che tuttavia mantengono un equilibrio assoluto e disarmante

Carico i commenti... con calma