Chi sono gli "Eternal Tears of Sorrow"? Sono una band finlandese che ha avuto sfortuna. Tanta sfortuna.

Pur producendo dell'ottima musica e pur essendo stati riconosciuti come compositori "di talento" nell'ambito dello Swedish Metal, hanno sempre fatto da ombra a band con il carattere e i geni simili, ma molto più note e, forse, anche meno valide. Naturalmente sono congetture le mie, che derivano piuttosto da un parere personale e che non pretendo che debba essere condiviso ma, è inutile negarlo, gli ETOS, pur avendo un talento e un'originalità invidiabile, pur facendo un tipo di musica orecchiabile e con tutti i crismi specifici per una band "Swedish", non hanno mai sfondato e vengono dai più ignorati.

La loro particolarità è insita nella proposta musicale che questi perpetrano: un Death Metal morbido e suadente, spogliato della ferocia assassina e cavalcante, con giri di synth e campionamenti vari, con testi che richiamano alla mente la storia norrena, e un'immagine che ricorda molto, invece, le band Gothic. Detto così si potrebbe pensare che siano la solita "minestra" partorita dalle lande svedesi, e invece, meravigliatevene, non è così, e per un duplice motivo, che questo cd dimostra in maniera inoppugnabile: l'innato talento, la fascinazione di sentirsi come in mezzo ai ghiacci nordici nelle lunghe notti dove non c'è traccia di luce solare, ascoltandoli.

"A Virgi And A Whore" è un concept "a metà", nel senso che specificamente non narra una storia che si sviluppa brano per brano, ma piuttosto ne narra l'ambientazione e l'atmosfera. Già dalla prima canzone "Aurora Borealis" infatti, ci si riesce a calare nell'universo vichingo, fatto di spade, sangue, onore e memoria, e a questo contribuiscono le meravigliose e raffinate parti strumentali infarcite di tastiera, che volteggiano per i cieli plumbei e crepuscolari del "grande Nord". Ma di canzoni belle, in quest'album, se ne trovano a iosa. Ognuna ha una sua struttura che sembra la fine della precedente, ognuna dimostra una padronanza degli strumenti e un'ispirazione vocale sopra le righe, ognuna è un continuo partorire di immagini vere e tristissime: quelle di un popolo senza identità, con un glorioso passato ed un presente piatto e grigio. E c'è la ribellione a tutto questo, una ribellione che attraversa i secoli e canta di paganesimo e di libertà di cultura, contro la belligerante logica cristiana che, storicamente è dimostrato, ha attecchito in ritardo e in malo modo su quelle terre ai confini del mondo, dove i ghiacci e le steppe la fanno da padrone.

E dunque, perché non dare la possibilità anche agli ETOS di potersi rivalutare a chi non li conosce? Perché non lasciarsi calare in mezzo alle battaglie dei Vichinghi descritte in "Heart of Wildness", "Fall of Man", "Aeon" e "Prophetian"?

Vi assicuro che una chance la meritano proprio, e quindi, a voi il giudizio.

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