È da parecchio che non lascio una zampata su questo sito, ma ho avuto i miei buoni motivi: in parte la gestione del mio menage a trois, in parte i commenti ai miei superbi scritti di troll belluini e sanza littere. Stanotte, ad ogni modo, sono uscito dal menage e mi sono bombato un'oca per cinque ore mentre girava "My girlfriend's girlfriend" dei TON, mi sento in pace col mondo e quindi per una volta vi parlerò di un giuoco che mi fa sì incazzare (quello SEMPRE), ma poco: Crash Bash.

Anzitutto, questo titolo rappresenta l'ultimo capitolo del mitico marsupiale per PS1, nonché l'unico a non essere sviluppato per questa console dalla leggendaria Naughty Dog. Beh, il cagnaccio ci ha regalato quattro capolavori uno più bello dell'altro, ma debbo ammettere che anche'sta Eurocom ci ha saputo fare. Ora, cos'è Crash Bash? È una collezione di minigiochi con velleità di storia strutturata. Che cazzo vor di'? Mo ve spiego.

La premessa della modalità avventura è letteralmente sotto acidi (LISERGICA, come a quanto pare qua tutti dicono): Aku Aku e Uka Uka bisticciano per l'ennesssima volta, finché il cattivo non propone di risolverla - giustamente- con una fragrante scazzottata, ma non si può: gli "Antichi" (chi cazzo sono?!) non lo permetterebbero. Allora, al solito, vengono scomodati Crash e i suoi compagni di merende, epperò c'è un problema: la squadra dei cattivi è in soprannumero per 6 a 2. Quindi, per qualunque motivo, Tiny e Dingodile diventano buoni come agnellini, mentre dall'altra parte, assieme a Cortex e Brio, restano Koala Kong e... Rilla Roo (anche qua: chi CAZZO è? Forse che c'era un riferimento alla fine di CTR? Fottesega). E la sfida... ha inizio. UUUH...

Il che significa che vi ritroverete in varie "stanze di balzo" per essere catapultati verso vari tipi di minigiochi. E ora, per rendere la recensione fluida e gradevole, ecco un bell'elenco:

Ballistix: una via di mezzo tra er gioco der carcio e flipper; l'IA degli avversari è letteralmente sotto zero. Bellissimo quando in giro per l'arena ci sono trentacinque palline. Se perdete, l'astronave su cui siete - per qualsiasi motivo- esplode e volate in paradiso. In un'arena compare Neo Gin, che attaccherà anche Cortex: sensato.

Polar Push: cavalcate vari esemplari di Polar e dovete spingere gli altri nell'abisso. Tutto qua. La mia gara preferità è quella dove ci sono le bombe e gli avversari finiscono disintegrati.

Pogo Pandemonium: due coglioni.

Crate Crush: quattro bestie assetate di sangue che si lanciano addosso ogni cosa possibile, anche la merda, come le scimmie; e Space Bash è il più geniale minigioco della storia.

Tank Wars: una musichetta fischiettabile accompagna uno degli spettacoli più cruenti mai testimoniati.

Crash Dash: dovete sfrecciare su un kart col pericolo costante di finire fuori giri, fuori pista, fuori di testa. Tutti i percorsi sono a ciambella, un ideale metodo antinausea.

Medieval Mahyem: trae il nome dal controverso gruppo del metallo nero; è una serie di prove una più insulsa dell'altra.

L'obiettivo è quindi vincere'sti giochini e poi affrontare il boss di turno per passare alla stanza successiva (epica la battaglia contro i fratelli Komodo). Poi vabbè ci stanno gemme, cristalli, reliquie, insomma dovevano infarcire la torta il più possibile, ma non intendo dilungarmici sopra. Voglio invece dirvi che ne penso di Crash Bash, ora che magari ho un po'reso l'idea di che si tratta. Ne penso che giocare da soli dopo poche decine di minuti gonfi i cabazizi di aria calda e davvero non ne valga la pena; la musica cambia completamente se avete un amico che come voi non ha un cazzo da fare, e in tal caso vi consiglio perfino di provare a terminare l'avventura scegliendo un personaggio buono e uno cattivo. Un difetto notevole è che in modalità gioco libero (che qui chiamano "Battaglia") moltissime arene vanno sbloccate e quindi la rottura di coglioni può salire anche qui: shit the fuck.

Ricordo tuttavia i bei tempi in cui trascorrevo i pomeriggi della mia inutile esistenza giocando a Crash Bash: porconavo, se vincevo limonavo le troiette del quartiere e insomma, mi divertivo con altri tre avanzi di galera: ed è così che va interpretato questo gioco. Una serie di passatempi ben fatta e confezionata che, per dirla in inglese, might be worth to try.

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