"just looking for sunshine to be burning full time"
Sette anni dopo l'ultima uscita dei Lemonheads, Evan Dando ritorna con il suo nome e cognome anche se al disco collaborano fra gli altri Chris Brokaw che era fuggito dal suo ruolo come batterista negli immensi Codeine per suonare la chitarra con i Come, R. Langdon degli Spacehog, Hove Gelb, John Covertino e Joey Burns dei Giant Sand (gli ultimi due pure nei Calexico), così come il vecchio collaboratore Tom Morgan.
Il tempo è passato per tutti e non stiamo parlando di ragazzini qui. Pure Dando è nato nell’oramai lontano 1967.
Ma la musica è la stessa di 10 anni fa, pop delizioso con influenze country, acustico. La voce di Evan Dando è sempre morbida e dolce, ti culla con la melodia.
Mi viene in mente un pomeriggio di sole e 200 chilometri in macchina, con il suo disco. Non sembra succedere nulla, sembra tutto uguale, ma ogni volta salta fuori qualcosa di nuovo, una frase, un arpeggio, una slide guitar morbida e morbosa come il sole.
Pigra.
Un raggio di sole inaspettato, che ti sorprende e ti ruba un sorriso.
E si iniziano a tirare le conclusioni sulla propria vita, seppure un traguardo parziale, intermedio, ora lo si può e si deve fare:
"All my life I thought i needed all the things I didn't need at all".
Con la frase "All my life" che si apre maestosa e lieve. Catarsi. Ti leva un peso dal cuore.
Nel verso successivo sostituisce "need" con "want". Delizioso e semplice. Ed efficace.
"In the Grass All Wine Colored" è country, sento Frank Black e Johnny Cash. E le domande e le perle di saggezza continuano in "Why Do You Do This To Yourself": "sei stato sveglio 14 giorni e poi hai dormito per una settimana, perché fai queste cose a te stesso? Hai bevuto in piedi vicino all’uscita di sicurezza fino a che non riuscivi più a parlare, perché fai queste cose a te stesso?"
Anche noi non lo sappiamo.
Prima o poi arriveremo a capirne il senso.
Un disco bello, maturo, non innovativo, ma ripetiamo, tipico standard Lemonheads, sembra non succedere nulla, strutture delle canzoni di una semplicità disarmante ma in qualche maniera ti prendono per sempre, ti parlano.
Ti scopri a ricantarle dopo anni. Quando non ti ricordi neppure su che disco erano.
Uno dei grandi singer-songwriter, capace di affrontare il pubblico anche solo con la chitarra acustica perché le sue sono tutte canzoni vere.
Elenco tracce testi e video
01 Repeat (03:13)
Reaching out to look inside
I got it wrong again
I try so hard to take your side
Though I know you can’t win
You’re on your own
You’re in the street
Come back home
Repeat
Take a fall, or place your bet
It’s the same damn thing
Crushing out a cigarette
Crack a fill of gin
Things go wrong
Admit defeat
Things go well
Repeat
We got time to walk around
Drifting away on solid ground
Take a plane to someplace cold
Somewhere warm if we get old
Stick to your guns
I’ll find my feet
My legs won’t run
Repeat
08 The Same Thing You Thought Hard About Is the Same Part I Can Live Without (03:42)
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