Dopo una lunga pausa a causa di mancata ispirazione, rieccomi a recensire su Debaser per soddisfare i miei fans.

In questa recensione parlerò degli Eviscerated, una band Brutal Death Texana praticamente sconosciuta che però ha già pubblicato ben 2 Full Lenght. Quello di cui vi parlo è il primo Album risalente al 2006, e intitolato "Engulfed By Disgust". Oramai anche nel Brutal Death, come in molti altri generi, la moda dilaga e infatti anche questa band si definisce (e in parte è) Slamming Brutal Death Metal. In questo "Engulfed By Disgust" comunque la percentuale di Groove Hardcore è solo il 10%, quindi le ritmiche sono generalmente abbastanza strutturate e complicate, e non scadono nella completa noia come molte uscite puramente Slam.

La produzione rende tutto molto preciso, forse eccessivamente pulito, la batteria è fin troppo precisa nei ritmi e il suono di basso e chitarre è si distorto, ma non impastato e grezzo come dovrebbe. Anche i riff non sono nulla di particolare e così anche il growl, a volte più sul classico, a volte super gutturale in stile slam, con qualche scream alla George Fisher per finire in bellezza. L'album è in definitiva abbastanza mediocre, certo, è un buon album, ma destinato per forza a essere dimenticato, e in questo caso, neanche considerato dagli ascoltatori del genere. In fondo è inevitabile che quando in un genere sembra essersi detto tutto, le band tendano ad assomigliarsi, ma ci vorrebbe anche una spinta maggiore, una marcia in più che molte band per niente originali hanno, e che può bastare per incidere un ottimo album.

Nel nuovo Full, che a breve recensirò, gli Eviscerated si sono spostati ancora di più verso il Brutal più pesante, potenziando però il suono delle chitarre rendendolo più massiccio e distorto. Un altra pecca di questo "Engulfed By Disgust" è sicuramente la percentuale di Slam, che seppur bassa, rovina tutti i momenti lenti del disco. Questo genere, anche se nato da pochissimo tempo, già non ha più nulla da dire, molte band scelgono questa strada anche per essere facilitati nelle ritmiche, e per poter tirare fuori solo riff fin troppo semplici e sempre uguali.

Per questo album la sufficienza ci può stare, ma nulla di più. Saluti Brutali.

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