Essere Brutal non è solo questione di gusti musicali: si tratta di una vera e propria filosofia di vita. Dunque, cos'è il Brutal, potrebbe chiedersi Baudelaire. Mica facile a dirsi. E' Brutal un presentatore che si ficca due dita in gola. E' Brutal un bambino che spacca un lampione a sassate, se poi il sasso gli rimbalza in testa e la rende grondante di sangue; altrimenti, il gesto è solo folle e violento (si badi bene!). Ma disparate azioni non sono brudal in sé: dipende dal contesto. Ad esempio, se vomitate nel cestino tutti vi fanno i complimenti per la vostra etichetta, ma se rigettate la merenda ai piedi della vostra suocera all'antica dannata e borghese siete veri Brutal! Generalizzando, potremmo definire come Brutal tutto ciò che va controcorrente sia in senso sociale che in senso intestinale, trasformando il vostro bolo alimentare in un astronauta a bordo dello Shuttle.

Orbene, gli Exhumed realizzano un Grindcore morboso e bruudaaal da più di vent'anni. E il loro "Slaughtercult" (2000) è un vero e proprio mattonazzo Brutal: vi procurerà varie denunce da parte dei vicini e una sfilza di diti medi da parte dei passanti se lo ascolterete a palla in macchina, perché quei deficienti vogliono solo sentire musichetta techno-dance-pop (campo sociale), e vi causerà una mitragliata di dissenterie e di dispepsie più o meni feroci (campo intestinale).

Sull'opera non è che ci sia molto da dire, è il solito stupro sonoro assurdo che fa sanguinare le orecchie: Matt Harvey si lacera l'ugola con alcuni scream devastanti (se la lacera per davvero, con un coltello da macellaio: sennò dove finirebbe il Brutal?), memore della lezione di Bill Steer, la chitarra di Mike Beams sembra una motosega (tranne quando si lancia in assoli devastanti e schizofrenici alla Suffocation), Col Jones spacca la batteria a suon di calcioni e testate sferrati a velocità supersonica. Tuttavia, sono i growl cavernosi e suini di Bud Burke a costituire il vero elemento Brutal del disco, poiché stimolano la peristalsi più di una bella camminata e genereranno in voi i prodromi dello stile di vita Brutal. Capirete che siete diventati veri tipi Brutal quando vi verrà l'improvviso impulso di rifugiarvi in bagno e di cominciare a sventrarvi, per mordervi le viscere, estrarvi gli organi, inzupparvi di sangue, tagliuzzarvi le estremità, il tutto tra urla atroci condite da questa dolce colonna sonora. UUUURGH!

Impreziosito dalla produzione del compianto Mieszko Talarczyk, "Slaughtercult" vi propone tredici mitragliate dilanianti, dal sound talmente fresco, movimentato e frizzante che restare fermi vi risulterà impossibile. Darete il là ad un pogo terrificante che sbriciolerà la vostra casa, per poi distruggere quella dei vicini a suon di martellate, mentre i vetri tremano e le stelle cadono! E se la bile vi salirà fino in gola...IAAAAAAAAAAAAAAAAARGH!

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