Gli Exmortem, band Death Metal/Brutal Death Metal danese, danno alle stampe il loro primo album nel 1995 a due anni di distanza dalla loro prima demo. Il disco, intitolato "Labyrinths Of Horror", è davvero una buona proposta e getta le basi per i loro lavori futuri.

Quasi tutti i membri del gruppo fanno la loro parte all'interno di questo album: nella sessione ritmica si ha alla batteria Morten Siersbaek, che riesce a mantenere tutti i tempi con disinvolutura con un suono potente e veloce, riuscendo anche ad essere originale. Il basso di Andreas Schubert ha purtroppo un ruolo subordinato e il suono del suo strumento viene coperto dagli altri componenti, è un peccato, sarebbe stato interessante sentire cosa sarebbe potuto uscire con dei giri di basso più marcati all'interno dei brani. Alla chitarra abbiamo Martin "Sygtyr" che crea dei riff taglienti sui quali si reggono i brani, un buon lavoro, ma forse gli è stato concesso troppo poco spazio. Infine Simon Petersen come vocalist si diletta in un canto misto tra growl e scream e in entrambi i casi è autore di un'ottima prestazione. Il growl sembra davvero venire dalle viscere, molto profondo ma comunque assai orecchiabile e piacevole da ascoltare (Per un udito allenato ovviamente) e lo scream anche se non è eseguito in maniera tecnicamente perfetta sembra un vero e proprio grido di disperazione e contribuisce ad aumentare le sensazioni violente e crude che l'album vuole trasmettere, la prova del cantante da sola vale metà del valore complessivo del disco.

Il disco è formato da brani di breve/media lunghezza e si mantiene interamente su buoni livelli, tra i migliori episodi vi è senza dubbio la opener, "Intoxicated By Death", dotata di una intro che da davvero un atmosfera angosciante, la canzone in seguito sfocia in un riff che continua a salire di intensità aprendo la strada per l'ingresso del devastante growl di Petersen, la durata è breve ,solo 2.55 minuti, e l'ascoltatore è trascinato per tutta la durata del brano. Altra composizione degna di nota è "Necronomicon the Gateway to the Seven Mighty Gates of Reincarnation" che è invece la canzone che chiude l'album, è costruita su un riff davvero coinvolgente e Siersbaek alla batteria è artefice di un lavoro ottimo, il tutto come sempre completato dalla magnifica prova del cantante.

Davvero un buon esordio per questi danesi, ma certamente non l'album migliore, datochè nel 1995 erano appena agli inizi di una carriera che avrebbe avuto in seguito altro da dire con opere ancora migliori.

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