Hai 20 anni e sei euforico perchè te ne stai andando a Torino, alla mecca profana dei giovani divoratori di suono, con la metà del misero stipendio in sacoccia a fare razzia di vinili e compact disc.

La mecca in questione è il santuario Rock'n'Folk, storico negozio di Torino dove trovi di tutto per quel che riguarda hardcorepunkmetalthrashblackderivazionidiognigenereetc.. Mi ci catapulto dentro e faccio incetta di cd prima e di vinili poi. E qui arriva la questione. Scelgo tre vinili, ovvero: il primo album dei Cradle of Filth (non mi ricordo più il titolo), Under a Funeral Moon dei Dark Throne e poi c'è questo strano disco verde che sembra ammantato da putride alghe e fanghiglia a nome Eyehategod - titolo - In the Name of Suffering.

Quella decrepita casa in copertina sprofondata nella selva grassa e soffocante di chissà quale palude è più lugubre di tutte le cover black metal che avevo visto sin ora, però quel disco, così, rigirato fra le mani mi puzza forte di hardcore e io venivo dall'hardcore, nel mio sangue i globuli rossi correvano a ritmo di Dead Kennedys, Circle Jerks e Black Flag e tutto l'hc italiano anni 80' e adesso volevo qualcosa d'altro, qualche emozione forte ed oscura che provenisse dalle forze più remote e buie dei millenni e dagli anfratti dimenticati dall'uomo.

A casa mi ascoltai tutto il bottino di quella giornata: fra i cd c'erano Deicide, un bootleg dei Morbid Angel, Pure holocaust degli Immortal e il De Mysteriis.. dei MayheM e poi passai ai vinili. Un' orgia di malvagità death black metal ai massimi livelli, un vero e proprio tributo agli Dei del Chaos... Per non parlare dell' ultimo disco della carneficina, Under the Funeral Moon dei Dark Throne, un viaggio nero e gelido in una dimensione perfida, marcia e maligna, un perfetto tributo pagano al Nero Signore pagato col sangue.

Ma il disco degli Eyehategod era rimasto lì, sulla scrivania. Non avevo voglia d'ascoltarlo ma poi la curiosità mi vinse. Sapevo che era qualcosa di estremamente differente. Per un attimo fui colto da tremendo sconforto: << e se fosse qualche gruppo grunge del cazzo ?>> mi dissi. In quegli anni il grunge lo trovavi anche in farmacia... metto su il vinile e mi appresto all'ascolto... ciò che ti viene offerto sin dai primi momenti è un giro di basso strabordante sovrastato da lancinanti feedback che introducono il pezzo vero e proprio, "Depress", che parte lenta e slabbrata, si lancia in un rugginoso hardcore di pochi secondi e poi ritorna sui suoi crollanti accordi iniziali.

Su tutto questo si erge (erge????) l'ugola (ugola???) di Mike Williams, un latrato disperato e ringhiante, lacerato, quello di un uomo in preda al delirium tremens. Gli Eyehategod non sono come i  Deicide, I MayheM, o i Dark Throne, la loro musica non è nè velocissima nè evoca sinistre atmosfere demoniache o arcane presenze pagane. Gli Eyehategod sono presenti, dannatamente, tremendamente, pesantemente presenti. Ogni loro riff da una tonnellata è saturo di rifiuti tossici e siringhe usate, la voce di Mike è deturpata dai cocci delle bottiglie rotte nelle risse, la batteria scandisce il tempo del collasso delle nostre nevrosi, gli onnipresenti feedback sono gli incubi che ci tormentano il sonno e che senza ottime dosi di ipnotici e ansiolitici non potremmo lenire.

Il paesaggio che dipingono è quello quotidiano, sia metropolitano che provinciale, le chiazze d' olio sulla neve sporca, le ciminiere delle fabbriche che fumano sempre, lo squallore quotidiano che si perpetua da tempo immemore e il gelo, di nuovo il gelo, ma questo è il gelo che c'è nella mente e nel cuore degli uomini presenti, il gelo e il deserto. Chiaro che di fronte ad un disco così tutta la roba di Fenriz, Nocturno Culto, Zephyrous e compagni di face-painting mi sembrava la favoletta di Bianca Neve ed infatti riposi il disco e lo ascoltai pochissime altre volte, perchè io volevo sentirmi grim e evil e non depresso e turbato. Però, era un disco hardcore e da uno che l'hc ce l'ha nel sangue gli EHG li ho riscoperti alla grande (anche se la penso sempre a quel modo sulla loro musica, è la loro grandezza) e me li godo ora più che mai a 37 anni col mondo saturo di scorie di ogni tipo, con le siringhe infette che vengono usate per le trasfusioni in ospedale e con i Lord of Evil Grim&misanthropic und NSDAP black metal impegnati sul fronte dell' epurazione musicale.

Vi voglio tanto bene a tutti quanti, ascoltate gli Eyehategod anche voi ne vorrete a me, non mangiate i vegetali anche loro hanno diritto di vivere.

Elenco tracce testi e samples

01   Depress (04:57)

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I let myself go.

02   Man Is Too Ignorant to Exist (02:37)

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03   Shinobi (05:15)

04   Pigs (02:59)

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05   Run It Into the Ground (03:10)

06   Godsong (02:44)

07   Children of God (03:10)

08   Left to Starve (03:09)

I scar my body
Like a good boy
It takes practice at self abuse

Ceiling turns to paper dolls
Caught with circles under your eyes

I help to blind you
I help to see the truth

Worried
Hold me down

09   Hostility Dose (02:43)

10   Hit a Girl (04:18)


  • SilasLang
    27 dic 10
    Recensione: Opera:
    Una delle band piu putride e marcie sulla faccia della terra. Ottimo lavoro, anche se DOPESICK è il loro piu bello.
    • ShutIn7
      3 ago 18
      Dopesick e' veramente magnifico nella sua morbosita', ma anche questo merita molto.
  • gate
    27 dic 10
    Recensione: Opera:
    Recensione un po'troppo dispersiva, però come esordio è più che valida ed è stata scritta con passione e (anche troppo) entusiasmo. Il disco è l'ideale per questa mattinata di sole...
  • seagullinthesky
    27 dic 10
    Recensione: Opera:
    Mi è piaciuta, mandane a bomba! Il disco è meravigliosamente inascoltabile.
  • Don_Pollo
    27 dic 10
    Recensione: Opera:
    "Il paesaggio che dipingono è quello quotidiano, sia metropolitano che provinciale, le chiazze d' olio sulla neve sporca, le ciminiere delle fabbriche che fumano sempre, lo squallore quotidiano che si perpetua da tempo immemore e il gelo, di nuovo il gelo, ma questo è il gelo che c'è nella mente e nel cuore degli uomini presenti, il gelo e il deserto." Non so, a me ascoltandolo viene in mente la casa della cover, ma in macerie, fango, sudiciume. E ascoltando il disco mi sembra di toccare veramente quella merda. Per il resto m'è piaciuta. Il disco, beh, semplicemente splendido. Quel fischio malato che apre ogni pezzo, l'andamento massacrato e massacrante...
  • The Decline
    27 dic 10
    Recensione: Opera:
    Dall'apertura stridula di Depress fino all'eccellente chiusura Hit A Girl sono innumerevoli le sensazioni che ti frullano in testa; nel mio caso è sempre stata la stessa: questo album è DISGUSTOSO.
    Benvenuto.
  • miraggio2
    27 dic 10
    Recensione: Opera:
    "the principle of evil made flesh" si intitola, mongoloide! Certa gente dovrebbe ascoltarsi gli 883 e basta. Cazzo ti compri un disco in vinile se poi non sai neppure come si intitola. Giusto per tirartela. Ma poi che cazzo vuoi tirartela con un vinile dei cradle, di cui tra l'altro ignori anche il titolo??? Poi compri gli eyehategod pensando siano grunge??? Dio Santo, ma perchè non ti ficchi una doppietta nel culo e ti fai tirare il grilletto dalla vicina? Questa frase poi è fenomenale: <<<Vi voglio tanto bene a tutti quanti, ascoltate gli Eyehategod anche voi ne vorrete a me>>> scusa ma credi di essere il primo ad avere sentito gli eyehategod su questo sito? Torna nella caverna pirla.
  • Aliosha
    27 dic 10
    Recensione: Opera:
    grandissimi, questo disco se non inventa lo sludge poco ci manca. l'ugola di mike emette suoni al limite dell'inumano ancora 20 anni dopo..
  • Bartleboom
    27 dic 10
    Recensione: Opera:
    L'introduzione ha rischiato di farmi le palle come due acini di uva passa, ma poi ti sei ripreso piuttosto bene. Il disco è LO disco. Il gruppo è LO gruppo.
  • Nico63
    27 dic 10
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    Bravo, benvenuto! Ho messo l'ascolto di questo album in agenda.
  • Tobby
    27 dic 10
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    Bravo! Come al solito dal disco mi terrò a debita distanza :D
  • scaruffoditurno
    27 dic 10
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    euforico per andare a Torino, ma che sei figlio di emigranti!? UHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!! MMUHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHH AHAHA!
  • ikonnikovcore
    28 dic 10
    Recensione: Opera:
    Sono costernato ecco. Non era mia intenzione Miraggio 2 causarti cotanto turbamento. Non potevo immaginare vi fossero fra gli utenti simili anime candide altrimenti me ne sarei ben guardato! Mi cospargo il capo di cenere. Ma dimmi piccolo caro, cosa di ciò che ho scritto è stato così vile da ferirti? Forse la dimenticanza del titolo dei Cradle of Filth? Oh, ti prego, non avermene, devi capire che lo comperai 17 anni fa mentre la mia recensione è un pochino più recente. In lassi di tempo molto lunghi la memoria può essere fallace. Anche gli EHG comperai 17 anni fa con quel disco, poi venne Take a Needed..., e via discorrendo. Credo di averli ascoltati abbastanza presto dato che In the Name... è uscito alla fine del '92 ma sono sicuro che tu, che tu, li ascolti da molto prima di me. Questo te lo posso garantire. Ti prometto che non scriverò più recensioni capziose. sempre tuo.
  • kemoSabe
    28 dic 10
    Recensione: Opera:
    A me la recensione piace proprio. E il disco pure. Allo scemo di qualche commento più su si può solo dire "lol"
  • kemoSabe
    28 dic 10
    Recensione: Opera:
    ahahaha controllando ho notato che è un "insultatore professionista", ottimo lavoro, continua che ci fai divertire!
  • Nico63
    28 dic 10
    Recensione: Opera:
    Ecco, ascoltato come promesso. Voto: cinque con lode.
  • ale9t0
    28 dic 10
    Recensione: Opera:
    mmmmh, info di servizio, la mecca di cui parli dove si trova? è il negozio che fa angolo a due strade che collegano via po e piazza san carlo?
  • reverse
    29 dic 10
    Recensione: Opera:
    si, lui. Bel negozio.
  • miraggio2
    29 dic 10
    Recensione: Opera:
    ikonni, tutto quello che mi hai chiesto trova risposta al commento 6. Se ancora qualche cosa non ti è chiara è perchè sei un mongoloide.
  • kemoSabe
    29 dic 10
    Recensione: Opera:
    Te sei proprio un imbecille, stop.
  • Merkful
    7 gen 11
    Recensione: Opera:
    tanta roba.
  • gate
    11 nov 14
    Recensione: Opera:
    Ci ho ripensato, "gruppo grunge del cazzo" merita l'uno
  • ShutIn7
    3 ago 18
    Recensione: Opera:
    Semplicemente omicida. Riff pesanti come il piombo, screaming malato da laringite, lento e pesante, una opera di sludgecore.

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Di  Bartleboom

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