Se si dovesse scrivere un capitolo sui musicisti scomparsi prematuramente, il jazz potrebbe riempire diverse pagine. Fats Navarro aveva solo 26 anni quando morì. Ufficialmente per tubercolosi, ma probabilmente furono gli effetti degli eccessi accumulati fino a quell'età.

Personaggio complessato dalla sua voce stridula e dal suo fisico imponente (che gli valsero il soprannome di "fat girl") scaricò tutta la sua creatività sullo strumento, la tromba, fino a forgiarsi uno stile senza punti deboli. Grande intuizione melodica, grandi attacchi, notevole conoscenza armonica. Adattò il linguaggio del bebop e coniò un versione originale "dell'ortodossia alla Gillespie".

Fats cercava in ogni assolo la perfezione strutturale e la massima raffinatezza formale. Prendendo spunto dal suo fraseggio, fu precursore dell'hard bop, stile che si svilupperà più tardi e che a differenza del bebop è più melodico e ricercato. Lavorò nel quintetto di Bud Powell e collaborò anche a livello orchestrale con Billy Eckstine, negli anni '40. In questa raccolta, divisa in due volumi, con pezzi registrati alla fine degli anni '40, ci sono brani del jazz più classico come "The Squirrel", "Our Delight" e "If You Could See Me Now".

Il primo volume è in sestetto, con il pianista Ted Dameron (altro personaggio con personalità fuori dal comune) dove Navarro è in piena forma. Ogni suo assolo è un piccolo gioiello. Il sax alto di Ernie Henry contribuisce, col suo notevole senso del blues, a improntare un sound decisamente accattivante. Si chiude con due pezzi del quintetto di Bud Powell "Duble Talk" e "Dameronia" nei quali esegue anche il sax tenore di un giovanissimo Sonny Rollins.

Il secondo volume raccoglie le session che diedero luce a brani come "Lady Bird", "Jahbero" e "Symphoniette" e una riunione di Navarro con uno dei suoi maestri, il trombettista Howard McGhee. Etichetta Blue Note.

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