Camminavo nelle strade già illuminate del tardo pomeriggio, e i timidi passi sul marciapiede erano una leggera foschia nei miei pensieri. Luci al neon, insegne e colori prendevano stoicamente forma lungo il viale. Nonostante tutto, il mordicchiare statico dei giorni andati. E quello strano senso d'inadeguatezza che s'apriva un varco dalla pancia alla testa, mi svuotava a un bivio come una morsa a stringere sulla gola. La vetrina del negozio d'animali riuscì a scuotere la mia attenzione: trovavo univoca e teatrale la condizione dei criceti chiusi in gabbia. La monotona corsa sulla gabbia, mangiare, dormire e guardarci con quei piccoli occhi vivi quasi fossimo noi i pesci nell'acquario. Parte di un'umanità prestabilita fin dalla nascita, ciascuno figlio e vittima del proprio ruolo. Niente regole autonome, niente inutili altruismi..'Pesci combattenti', e basta.

Rusty-James (Matt Dillon) è il capo di una banda giovanile in un luogo imprecisato e fuori dal tempo degli Stati Uniti (Tulsa, Oklahoma), sulle orme del mitizzato fratello maggiore 'Motorcycle Boy' (un iconico Mickey Rourke). Il 'ragazzo della motocicletta' in esilio volontario dal suo passato turbolento, nella California valle di un utopico Eden. Lontano, avulso al suo vecchio ruolo di leader 'precostituito' dei gruppi locali di ragazzi disadattati. Attorno a Rusty, e alla sua ferita sanguinante per gran parte del film, si muovono personaggi e stati d'allucinazione più o meno consapevoli; come l'espressionismo tedesco del caldo b/n, attraverso cui passa il punto di vista 'daltonico' del Motorcycle Boy.. Il ritrovo al bar del 'moderatore' Benny (Tom Waits) e Smokey (Nicholas Cage, nipote di Coppola), il compagno un pò viscido che lo tradirà con la sua ragazza delusa Patty (una splendida e diciottenne Diane Lane). Steve, l'amico serioso e occhialuto, critico al 'sistema' delle bande; e alla violenza generata dalla rivalità per la supremazia cittadina. Fedele al suo blocnotes annota tutto Steve, ogni istante e momento al fianco di Rusty-James: in pratica il terzo 'occhio' della storia dopo i due fratelli protagonisti. Il padre alcolizzato ex-avvocato, che si trascina a vivere tra tavole calde e le miserie del paesaggio suburbano (interpretato da Dennis Hopper, mito 'ribelle' in una storia di ribelli ). Infine, come un'ombra inquietante e oppressiva sullo sfondo, la figura del poliziotto impietoso, stolido che ha un conto in sospeso con lo 'scomodo' Motorcycle Boy e i suoi anni da 'pifferaio magico'.
In mezzo a tutto questo, allo squallore impassibile della città, s'aggirano Rusty e il fratello. Come replicanti post-moderni di una mutazione sociale in corso si cercano, si confrontano e le domande quasi mai hanno una risposta consolatoria, definita. Il 'ragazzo della motocicletta' che torna nel momento più drammatico per Rusty, durante una truce lotta con la feroce banda antagonista; in cui pur vincitore rimedierà la dolorosa ferita allo stomaco. Motorcycle Boy, 'mito' di un mondo ormai agonizzante dove passato e presente si confondono e guardano in uno specchio deformante. Una realtà corrosa e in continua trasformazione, con il 'vecchio' leader testimone saggio e disilluso d'una stagione moribonda, consumata. Che non tornerà. Quindi un sopravvissuto, Motorcycle Boy: l'unico vero 'puro', un idealista rifugiatosi nella sua personale Utopia. Oltre qualsiasi schema o regola imposta, fuori da quelle gabbie che c'annientano. E fanno marcire le anime troppo libere, sensibili. Non resta che aprirle quelle gabbie, Ragazzo Della Motocicletta, ed entrare nella notte con Rusty-James nel negozio d'animali..I tuoi dannati 'pesci combattenti' rossi, per un istante colorati come in un vivido e nuovo sogno, devi liberarli nel fiume testardo ragazzo e realizzare il tuo infantile proposito. Non importa se tu, 'selvaggio' motociclista, firmerai praticamente il suicidio. Non t'importa se ti farai ammazzare dall'odiato poliziotto, dalla legge che ti vuole nella 'gabbia', e non aspettava altro. Motorcycle Boy che sconterà per tutti il suo mal di vivere, e quello della sua generazione: allora liberare i 'pesci combattenti' del titolo originale vuol dire anche dare finalmente pace e spazio ai 'ribelli' condannati dalla società, a chi (come i cosidetti 'rumble fishes') in stato di cattività è violento e arriva a scontrarsi con la propria immagine, con sé stesso.

Francis Ford Coppola terminò le riprese di 'Rusty il selvaggio' ('Rumble fish') insieme con il gemello e speculare 'I ragazzi della 56a strada' del 1983. Ma in verità, rispetto a quest'ultima pellicola classica e ordinaria nel seguire stilemi di un genere (che aveva trovato l'apogeo negli anni di James Dean) ne rappresenta una versione in acido totalmente e volutamente riscritta dall'Autore. Tanto convenzionale omaggio ai Cinquanta e rivolto al mercato era 'I ragazzi della 56a strada', tanto 'Rumble fish' ha un'estetica forte, sperimentale che guarda a Welles, al cinema sovietico e tedesco del primo Novecento e al surrealismo. Inquadrature sghembe, prospettive ribaltate e distorte: una realtà destrutturata, e poi ricomposta da Coppola. Tra quelle nuvole sui titoli di testa che passano veloci, nel ritmo sincopato e coinvolgente delle musiche di Stewart Copeland, in un tempo 'altro' dissociato dal racconto dell'opera. Quelle nuvole di passaggio, come Rusty-James neo 'ragazzo della motocicletta' di fronte le onde del mare e il volo dei gabbiani..Come noi.

E' sera, una soffice brezza mi fa stringere le spalle e volto lo sguardo dalla vetrina di animali. Torno sui miei freddi passi verso casa, e ripenso saltuariamente al triste criceto sotto l'osservazione di estranei. Abbiamo tutti le nostre gabbie, piccole o grandi, l'importante è cercare un motivo, una ragione per aprirle e mostrarci al mondo per quello che siamo davvero. Senza paure o restrizioni, né il dubbio di fare un salto nel vuoto. E poter liberare, una volta per tutte, i nostri 'pesci combattenti' nel fiume.. "Motorcycle Boy Reigns".    

Carico i commenti... con calma