Curiosa commedia del 1982, banalotta ma simpatica, che vede all'opera uno stuolo di attori popolari tanto negli anni '80 quanto oggi. Vedi il grande Celentano (che interpreta Taddeus, il brutale direttore del grand hotel) o Enrico Montesano (che fa il cameriere Egisto Costanzi, ma che si finge commendatore per farsi bello agli occhi della sua odiabilissima bimba) ed ancora Carlo Verdone (che fa la parte di Pericle, il pugile scansafartiche e perdente) e Diego Abatantuono (nel ruolo del mago di Segrate). Infine Eleonora Giorgi, spasimante donna di classe perdutamente innamorata del glaciale direttore Taddeus.
L'Hotel è luogo di fatti estremamente demenziali che invalidano la già precaria qualità del film. Il tango di Celentano ed Abatantuono, l'allenamento mangereccio ed il combattimento di Verdone. La paradossale imbecillità di Montesano nel non riuscire a gestire ben 2 situazioni alla volta, la lievitazione inaspettata del mago di Segrate Abatantuono (evento mediatico non indifferente) e le follie del disgraziato ed improvvisato barman Celentano (balletto incluso) più i tristissimi tentativi della Giorgi di attirare l'attenzione. In un contesto di dementi, una conclusione demente: un gran concerto classico per salvare l'hotel ricoperto di debiti.
Divertirsi, tra un'assurdità ed un'altra è possibile, soprattutto se si apprezza la comicità italiota dei celebri protagonisti, che solo con le loro facce e le loro mosse corporee sostengono una trama molliccia ed insensata. Il cinema italiano di questa pasta è però apprezzato, sia per motivi nostalgici, che per la non necessità di sforzarsi intellettualmente, e tutti i film di questo genere, ruotano giust'appunto intorno agli idoli comici del momento.
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