Nascoste dietro un velo nero, alcune, altre in colori più chiari a viso scoperto. In lacrime, con il volto contratto a soffocare una risata, giovani, meno giovani, colte, meno istruite, belle, bellissime, meno belle, bruttine. La piccola ma importante folla saluta per l'ultima volta Bertrand Morane (Charles Denner), donnaiolo seriale, seduttore professionista e patologico ma pur sempre alla fine galantuomo.
Incapace di una relazione seria, immotivato naturalmente, ha vissuto tutta la propria vita "senza che nessuno lo vedesse mai in compagnia maschile dopo le 18 e 30". Nella Montpellier di fine anni '70 questo ingegnere esperto di meccanica dei fluidi vive la propria vita seguendo una passione totale per l'altro sesso, non c'è una sfida alla conquista ma un necessario bisogno di un collegamento fugace con le donne, una relazione breve, sinapsi necessaria. Betrand le ama profondamente, le ama così tanto che una sola non basta. Ne ama le gambe, "Le gambe delle donne sono dei compassi che misurano il globo terrestre in tutte le direzioni, donandogli il suo equilibrio e la sua armonia", ne ama l'intelligenza, l'indipendenza, il carattere deciso o la fragilità. Ha un senso raffinato e personale del gusto, "Si rammenta quando, diversi anni fa, sono uscite le minigonne? Gli uomini erano come impazziti. Ma io ero piuttosto preoccupato, perché ho pensato: be', a questo punto non possono più accorciare, e dovranno per forza allungare", Bertrand è Truffaut. Il regista francese mette su pellicola definitivamente la sua passione totalizzate per le donne, passione che caratterizza tutti i suoi film. La donna di Truffaut non è l'intellettuale filosofa e manipolatrice di Rohmer, è una donna completa e terrena di tutti i suoi difetti e pregi. E' una donna viva, fatta di spirito e carne che deve essere amata, è la donna che sa come portare un naso importante, condurre un gioco. E' un film autobiografico, confessionale, molto personale, un film sull'ossessione che segna la vita come lo sarà "La Camera Verde" qualche tempo dopo.
Bertrand alla fine avrà vissuto una vita felice? Nessuno lo può sapere, a testimonianza il suo testo autobiografico in cui raccontando tutte le sue conquiste arriverà alla fine accorgendosi di aver speso poche righe per l'unica donna che ha amato realmente. Forse il cuore di un uomo non è poi così facilmente interpretabile.
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