John Rambo. John McClane. Joseph Dredd. Snake Plissken. John Matrix. Se nel riconoscere questi nomi siete carichi al punto da far esplodere lo schermo del vostro monitor con un solo pugno, allora Broforce è il gioco che aspettavate da una vita.

In un mondo dove il terrorismo ed il male puro dilagano più forti che mai, l'unica speranza di salvezza per il genere umano sono appunto i Broforce, uno squadrone della morte al servizio degli Stati uniti d'America, da sempre i migliori esportatori di libertà, giustizia, libertà e democrazia dell'intero pianeta. Questo team è formato appunto dai personaggi più cazzuti e letali della storia del cinema americano degli anni '80 e '90, ma non solo; oltre ai nomi già citati, infatti, troverete gente come William Wallace, Conan il Barbaro, Beatrix Kiddo e Connor MacLeod, tanto per citarne qualcuno.

Il vostro compito sarà quello di estirpare il male da ogni angolo del pianeta, sia esso rappresentato dai terroristi, da creature aliene o da demoni provenienti dalle profondità dell'inferno.

Dal punto di vista del gameplay il titolo si presenta come un tributo agli anni '80 talmente esagerato da risultare quasi commovente; il giocatore si ritroverà infatti a combattere ondate di nemici in uno sparatutto 2d con meccaniche platform di base e soprattutto con scenari completamente distruttibili. Questa peculiarità è infatti tanto gradita quanto strategica: se all'inizio infatti sarà semplicemente una gioia per gli occhi vedere interi blocchi di terreno esplodere sotto i nostri infiniti colpi di arma da fuoco, alla lunga diventerà praticamente essenziale aprirsi vie di fuga sotterranee per creare percorsi alternativi e spesso vincenti.

Ho accennato ad infiniti colpi di arma da fuoco; è bene precisare che se è vero che non ci sarà limite alla tempesta di morte e distruzione che potremo portare, c'è invece un limite ai devastanti attacchi secondari. Quali sono? Beh, dipende. Da cosa? Ma dal personaggio ovviamente!

Come già descritto precedentemente, i Broforce sono uno squadrone formato da un cospicuo numero di personaggi duri a morire e dal sangue freddissimo, ma soprattutto caricaturizzati fino ad essere la parodia di se stessi, tanto da risultare ancora più esagerati e devastanti. Da Rambro a Bro Anderson, passando per Brommando fino a Brodell Walker (da notare i nomi storpiati in modo da ricordare questa loro appartenenza alle supreme forze del bene), ognuno di loro andrà liberato salvando prigionieri di livello in livello, così come oguno di loro avrà un tipo di attacco spesso totalmente dissimile dal precedente; da fucili mitragliatori, a canne mozze, al laser e gatling fino a coltelli, spade, fruste, lanciafiamme, lanciagranate o addirittura mani nude, con attacchi secondari ancora più devastanti.
Ho inoltre lasciato per ultime le due caratteristiche più importanti del gioco: anzitutto, la difficoltà di gioco, data soprattutto dalla morte istantanea dei vari personaggi. Si inizia sempre con una vita, ed ogni soldato liberato, oltre che aumentare il conteggio per arrivare al prossimo Bro sbloccabile, aumenta il conteggio delle vite disponibili di una unità. Alla morte si riparte dall'ultimo check-point, mentre a zero vite si dovrà ricominciare il livello, finchè non riusciremo finalmente ad ammazzare il diavolo che ci aspetta a fine livello e farci quindi recuperare dall'elicottero di salvataggio, che ci porterà fuori dalla zona calda.

Infine, la variabile della "scelta" dei Bro, che di fatto non esiste. Il gioco, infatti, ad ogni fratello liberato ci costringerà a cambiare quello attualmente in utilizzo con uno totalmente random, in modo da forzare il giocatore a sfruttare i vantaggi del nuovo personaggio ma anche a sopperire ai punti deboli che ognuno di questi possiede; se è vero infatti che la spada di Brade (chiaro riferimento a Wesley Snipes in "Blade") si rivela utilissima negli scontri con molti nemici e ad alta presenza di esplosivi potenzialmente letali, la sua gettata quasi nulla renderà la vita complicata al giocatore nelle situazioni in cui l'unica cosa che serve è una pesante dose di piombo ultra letale.

Difetti? Una difficoltà di gioco non sempre ben calibrata, con livelli e/o boss battle dannatamente tosti che precedono altri molto più semplici e delle differenze tra un Bro e l'altro spesso troppo marcate (chi di voi si prenderà bene con questo titolo imparerà ad odiare Indiana Brones, ndr).

Null'altro da dire, siamo in presenza di uno sparatutto a scorrimento orizzontale molto divertente, che diventerà però una droga per chi come il sottoscritto adora alla follia l'esagerata, pacchiana ed immortale mascolinità dei film d'azione americani tra gli anni '80 e '90.


Ora scusate, vado ad esportare un pò di democrazia per un'altra oretta.

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