Nella storia della nostra civiltà, religione e scienza spesso si sono trovate in forte contrasto. L'interpretazione della realtá vincolata ai dogmi della chiesa si é dimostrata fallibile di fronte agli sviluppi dello studio scientifico dei fenomeni naturali.
Purtroppo ancora oggi questo antagonismo non é stato superato come dovrebbe.
Mi capita ancora di incontrare (almeno qua in Brasile dove vivo) persone che credono che la nascita della terra e dell'uomo siano avvenute esattamente come la genesi le descrive. Un senso di tristezza mi assale di fronte a tanta ignoranza e mancanza di istruzione. Molte chiese usano la bibbia in maniera ingannevole e dogmatica, “é la parola di Dio” e non si discute.
La bibbia invece, é scritta anche con allegorie come la maggior parte dei testi sacri, che servono a dare una rappresentazione al non descrivibile o a spiegare in un linguaggio accessibile concetti profondi, come le parabole di Cristo.
La scienza e l'approccio analitico, figli della cultura ellenica, ci hanno fornito nel corso dei secoli, metodi e tecnologie sempre piú affinati per poter spiegare cose che prima erano sconosciute e quindi relegate al sacro. Questa tendenza alla comprensione analitica della realtá ci ha offerto grandi avanzi tecnologici ma nessun progresso spirituale, anzi direi quasi una degradazione materialista.
Molti di noi, io compreso, hanno cercato di sopperire a questa mancanza attraverso la conoscenza delle religioni orientali. Ricordo quale entusiasmo mi portó la scoperta degli Yoghi, del Buddismo e soprattutto dello Zen, entusiasmo affievolitosi in seguito alla comprensione dell´ incapacitá di cogliere quella visione intuitiva della realtá nella mia mente razionale, educata a scomporre e analizzare come insegnato dalle scienze meccanicistiche.
Da qualche decennio peró questa visione sta cambiando, illuminata dalle nuove scoperte della fisica quantica e della teoria della relativitá. L'osservazione o meglio la partecipazione alle danze del mondo sub-atomico ci rivela che le leggi che governano la nostra realtá, chiamata “zona delle medie dimensioni”, lí non sono piú valide.
Questo libro ci guida in maniera semplice attraverso le spiegazioni dei fenomeni e delle teorie di questi affascinanti rami della fisica, e compie un cammino parallelo mostrandoci le incredibili analogie che esistono con le filosofie Induiste, Buddiste, Taoiste e dello Zen.
Spesso, l'autore cita insieme pensieri tratti da tali ambiti filosofici e citazioni di fisici, sorprendendoci con la somiglianza che riscontriamo. Attraverso la meditazione o altri metodi intuitivi i saggi orientali arrivano ad una comprensione della realtá incredibilmente vicina alla configurazione del mondo sub-atomico, o anche; la fisica nei suoi progressi é arrivata ad un punto nel quale il nostro linguaggio ordinario non é piú sufficiente per poter spiegare la realtá della materia, al qual scopo potrebbero servire espressioni filosofiche quali i “koan” Zen, le allegorie induiste o l´"I ching".
E proprio, quest´ultimo ci puó offrire una altro punto di osservazione, infatti la nostra cultura é dominata dallo Yang, ossia il lato maschile, troppo razionale e aggressivo. Ci manca il lato Yin, femminile, ricettivo ed intuitivo per compensare i troppi disequilibri dei quali noi tutti siamo testimoni.
Insomma, é veramente un bel viaggio questo libro, ci apre le porte di un mondo nuovo che sembra incredibile e ci regala la certezza della nostra piccolezza, dell'illusione dello spazio e del tempo e della limitatezza delle nostre percezioni.
Colui che sa non parla,
Colui che parla non sa.
Lao-Tzu
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