Se il nome di questa band vi dice qualcosa è perchè vi siete goduti i 14 secondi dell'omonima canzone sul disco "Naked City" di mastro Zorn.
Die Miserable è violenza piegata alla sensatezza cubica di costruzioni pericolose. E' un passo di lato in confronto al precedente Disgorge Mexico, e racchiude in sè tanta di quella veemenza da fare davvero male.
Tirare all'estremo l'estremismo non è solo un gioco di parole del cazzo, è l'entrata noisegrindpowerviolent di "Drift", suoni asfissianti, blast beats sfiancanti, miss Mongeon che si martoria la gola con urla cavernose, spinte folli in salsa Napalm Death a gettarsi nelle fauci deathcore di "Cold Hearted" che si spiaggiano su mastodontici mid-tempos e su 10 secondi di inframezzo di sitar circondato da sentori industriali. Ma è anche alimentare il cuore post di questa creatura con introduzioni melodiche di pura grigia malinconia, con tocchi di chitarra che sembrano tramutarsi in pianoforti d'acciaio ("Alone") e con momenti di noise al sapore di metallo urlante, e urlato (la title-track è il fulgido esempio di come si può far stare male la gente), e solo nel finale della convergiana e spossante "95" (con i suoi 6 minuti di violenza strabordante, che mischia accelerazioni al fulmicotone a schianti in pura veste HC), riuscirete a capire che a cantare è una donna e non un mostro fatto d'odio pronto a spremerti le palle fino a farti stare male. Oppure sì?
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