Nervosismo, accenti distorti, fischi assordanti sono l'esempio di un martello che percuote le corde di una chitarra, con reminiscenze art rock, noise e hard core.

Da queste presentazioni si può intuire il panico clautrofobico di "RED MEDICINE" dei Fugazi, un prodotto al di là di qualunque parola e rappresentazione. Infatti partendo da "DO YOU LIKE ME", si intuisce la dissacrante dicotomia chitarristica degli scontri aneuristici tra chitarra e basso, un effervescente post-rock, contaminato da scariche noise, violazioni hard core e tendenze suicide.

Con "BED FOR THE SCRAPING", si viaggia su binari figli di un certo retrogusto grunge e tendenze maniaco depressive con un cantato quasi extraterreste. "LATEST DISGRACE" da carica punk al disco con effusioni chitarristice debitrici al miglior Black e Moore, mentre "Bithday Ponyda" un saggio di post rock moderno, con rumorosismi alla "Confusion is sex", tensioni emotive ala Husker Du, tonicità e emotività. "FORENSIS SCENE" addolcisce il disco con grande passione depressiva, un viaggio estremo verso abissi del post-pop catacombale e rissoso.

"COMBINATION LOCK" e "FELL DESTROYED" danno espressione melodica ad un disco già carico di diverse realtà oniriche, una navigazione diretta verso uno strano abisso di suoni, si arriva a livelli quasi dadaisti. "BY YOU", "TARGET", e "BACK TO BASE" baciano sonorità clautrofobiche, vicine al noise più schizzato un energia ai limiti del malconcio extro creativo, un pentagramma dissacrato. "DOWNED CITY" e "LONG DISTANCE RUNNER" sono degli abissi sonori tra hard core e art rock moderno, un icona mentale.

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