"Now, it is beginning of a fantastic story!! Let's make a journey to the cave of monsters! Good luck!". Cominciava tutto così. Inserivi le tue duecento lire e si partiva. Per arrivare al centesimo schermo di fortuna ne avevi bisogno, ma non così tanta a dire il vero, perché Bubble Bobble era ed è un gioco chirurgico, in cui tutto (o quasi) era studiato al millesimo.

Bubble Bobble arrivò relativamente tardi nelle sale giochi e nei patronati di tutto il mondo, per lo meno rispetto ad altri arcade mitici come Donkey Kong o Arkanoid: pubblicato nel 1986, sbarcò in Italia verosimilmente nei primi mesi dell'87. Credo sia impossibile stabilire il perché del successo straordinario di questo videogioco, che negli anni è rimasto un punto di riferimento assoluto per il mondo degli arcade, tanto che non si contano i suoi "figli", a partire da Rainbow Island per arrivare a Puzzle Bobble. Probabilmente il vero fascino di questo viaggio infinito insieme ai due draghetti sta nel fatto che ti trovavi di fronte ad un gioco rigoroso, che aveva regole ferree e sistemi quasi infallibili per superare ogni schema, ma che allo stesso tempo nascondeva un mondo fatto di codici segreti, di trucchi, di leziosità bizantine inserite dai programmatori ad ogni livello e che da subito hanno alimentato una serie infinita di leggende (quasi tutte vere, per altro). Con Bubble Bobble niente è mai quello che sembra: c'è sempre un livello nascosto con nuovi trucchi, una finezza che non sei riuscito a cogliere, una perversione ulteriore che ti costringeva a re-inserire le duecento lire in quel gabbiotto maledetto.

I cultori di Bubble Bobble si dividono a tutt'oggi in due scuole di pensiero: chi pensa a finire il più velocemente possibile ogni schermo, e chi invece punta a fare più punti possibile (altra devianza degli arcade anni '80: fare più punti possibile per essere al top della classifica, una vera e propria ossessione). Splendido poi giocare in coppia, creando una simbiosi con il proprio partner, simbiosi che si tramutava inevitabilmente in una lotta strisciante fatta di piccoli dispettucci o grandi furti.

Bubble Bobble, con la sua musica splendidamente sempre uguale a se stessa, con i suoi colori irresistibilmente kitch, con i suoi mille segreti e con le sue regole semplici e schiette resta una pietra miliare che ha segnato l'adolescenza di un paio di generazioni. Inutile scrivere altro, sono sicuro che tutti voi giocatori avete il vostro personalissimo ricordo legato ai quei pomeriggi infiniti passati incollati ai vecchi cabinet.

Ah, per la cronaca: ho sempre preferito Bob, il draghetto blu.

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