Da qualche parte nel cuore della terra ci deve essere. A pelo d'acqua. Appena sotto la sabbia. Una giustizia. Divina o umana che sia ci dev'essere. Datemi qualcosa di simile a un conto finito pari. Datemi la lealtà, la buona fede. Il germinare del frutto. Il seme diventato pianta. E poi fiore. Il candore e la grazia. Qualcosa di non abortito. Una cosa qualunque che somigli a un tornaconto. Che si butti. Che plani. Che abbia il coraggio. Che sorrida. Che pareggi la paura. La bruttura. Non mi cagliare sempre il latte, dio. Non mi mandare piogge e piaghe. Fermati un attimo prima che tutta questa forza, spropositata, cada su di me. Questa potrebbe essere la preghiera che Ana rivolgerebbe a dio, se ci fosse. Ana mi è capitato tra le mani per caso. O per destino. Al solito due modi di chiamare la stessa cosa. O meglio, mi è stato regalato per il mio compleanno da una persona che è il mio destino. In fin dei conti fa lo stesso. Premetto, di fumetti non me ne intendo. Le mie frequentazioni si limitano alla bambina filosofica, Futurama, Corto Maletese  e Tintin. Una lacuna, me ne rendo conto, che tento di sopperire nelle incursioni alla Fiera Lucca Comics&Games, ma (al solito bis) questa è un'altra storia. Quindi siate lievi. Provo a spiegare. Scomoda, scorretta e indimenticabile, come la definisce Juan Sasturian nella prefazione, Ana è la storia di una ragazza bastonata dalla vita che si svolge in un'ipotetica Francia totalitaria, specchio dell'Argentina della fine degli anni Settanta, quando il Processo di Riorganizzazione Nazionale (el golpe per intendersi) aveva appena destituito Peròn per istaurare la dittatura militare nella quale persone e idee venivano inghiottite nel nulla. Di una forza narrativa che solo quella nuda verità che tanto ci spaventa può regalarci se siamo capaci di sopravvivere. Ogni vignetta una pugnalata al cuore, proprio dove si deve colpire. Gli autori, Gabriel e Francisco Solano Lopez (padre e figlio), esorcizzano così la propria esperienza, suppongo per reggerne l'impatto devastante sulle proprie vite. Nato nell'esilio (niente a che vedere con le nostre romantiche esperienze a Parigi, Londra o Berlino), insieme a Historias Tristes, Ana è stato pubblicato di recente in Argentina e, nel gennaio del 2008, in Italia dalla casa editrice torinese 001 che ha ricevuto a Lucca il Premio Speciale della Giuria per portare in Italia le collane della EC Comics. Apprendo, appunto dal sito Lucca Comics&Games, che Francisco Solano Lopez (Buenos Aires, 1928), il padre, è uno dei disegnatori più importanti del fumetto argentino. Con Héctor Oesterheld (desparecido) ha creato Uma-Uma e Bull Rockett, pubblicate da Editorial Abril, e con Editorial Frontera, Rolo el marciano adoptivo, Amapola negra, Joe Zonda, Rul de luna e il mitico El Eternauta, il personaggio più conosciuto. Con Fleetway Publications (oggi IPC), la serie Kelly's Eye. Poi in collaborazione con Riccardo Barreiro, Slot Barr e con Carlos Sampayo, Evaristo.

Pensi forse che me importi che tu sia innamorata? Chi si occupa dell'amore ormai? E della libertà? Davvero tu ti occupi di queste cose?...e sotto la vignetta di Ana, nuda, indifesa nell'enorme mano del potere. Che si tratti del potere dell'amore o di qualunque altro tipo non importa. Di potere trattasi e come tale agisce. Devasta, corrompe e causa sofferenza. Della libertà poi dovremo tutti occuparcene visto che, insieme all'ossigeno e al pane, è indispensabile per vivere.

Gabriel e Francisco Solano Lopez - Traduzione: Enrico Petrella - 001 Edizioni, 2007  - Collana: H! Historietas n. 3 - pp. 112, bianco e nero - Prezzo: Euro 14,00 - ISBN 978-88-95208-38-1 - EAN 9788895208381

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