A brevissimo tempo dall'uscita di "Majestic", i Gamma Ray partono già in giro per il mondo per il relativo tour promozionale. Il 3 ottobre il tour è arrivato a Milano per la sua unica data italiana: un concerto che si è tenuto in una discoteca, il Rolling Stone, concerto preceduto dall'esibizione di Powerwolf e Nocturnal Rites.
I Nocturnal Rites hanno tenuto bene il palco e mi hanno divertito (nonostante non conoscessi neanche una canzone) con un heavy metal che mi è suonato però poco originale. C'è da dire che ce l'hanno messa tutta per divertire il pubblico, sopratutto il cantante, anche se ci sono riusciti solo in parte: infatti il pubblico tendeva a chiamare a gran voce gli headliner Gamma Ray, che dopo dieci minuti di tecnici che giravano su e giù per il palco, sono entrati con la trascinante "Gardens Of The Sinners", cantata a gran voce dal pubblico, come le seguenti "New World Order" e "Space Eater". Dopo le prime tre canzoni, Kai Hansen (voce, chitarra) ha cominciato a chiedere al pubblico quanti tra gli spettatori avessero già acquistato il nuovo album, ricevendo in verità non troppe alzate di mano: quindi prima di eseguire le canzoni estratte da "Majestic", "Fight" "Blood Religion" e "Condamned To Hell" Kai ha presentato i tre nuovi brani, che complessivamente sono riusciti a coinvolgere il pubblico. Con "One With The World" si è conclusa la prima parte del concerto. Come intervallo l'assolo di batteria di Dan Zimmermann, che ho visto davvero in ottima forma. "Strangers In The Night" non mi ha dato l'impressione di essere stata particolarmente gradita al pubblico, cosa che invece non si può dire per la queeniana "The Silence", una delle canzoni più amate dal pubblico nella ormai lunga discografia dei Gamma Ray. Tra le due, una canzone che mi ha assolutamente sorpreso, "Heavy Metal Universe". Quella che ho sempre definito un pacchiano scimmiottamento dei Manowar in studio, si è rivelata invece un'ottima canzone da concerto, che Kai ha allungato interagendo abbastanza a lungo col pubblico.
Dopo "The Silence" il concerto si avvicina alla fine, ed è qui che i Gamma Ray buttano il loro asso nella manica. Non trovo parole che riescano a descrivere l'emozione che ho provato nel sentire l'arpeggio iniziale di "Rebellion In Dreamland", emozione evidentemente non soggettiva, visto (e sentito) come il pubblico ha cantato ogni singola nota di quella canzone che non ho paura di definire la migliore in assoluto nella discografia dei Gamma Ray, e una delle migliori in ambito metal in generale; ma non si sono limitati a questo: infatti all'altezza del secondo assolo, senza alcuna interruzione, un riff inconfondibile ha aperto un altro brano storico, "Land Of The Free", che non ha mancato di coinvolgere il pubblico come lo aveva fatto la canzone precedente, specie nell'arioso ritornello. Con questa accoppiata sconvolgente la serata avrebbe potuto anche finire lì, ma è invece proseguita con "Valley Of The Kings", un'altra hit dei Gamma Ray, e con "Somewhere Out In Space", nella quale i nostri hanno improvvisato un assolo con la chitarra quasi a voler sostituire l'ultimo ritornello che invece è stato eseguito a sua volta. A questo punto, riprendendo il finale di "Rebellion In Dreamland"( "...have no fear, rebellion is here!"), Kai conclude la parte più emozionante della serata. Nella conclusiva "Send Me A Sign", il pelo nell'uovo: i limiti di Kai come cantante si fanno sentire, e la sua voce non riesce a reggere granché bene, specie nel ritornello. Ma lamentarsi di questo, o della mancanza di alcune canzoni, in una discografia che di certo non manca di hits, sarebbe davvero lamentarsi del superfluo.
Questo concerto è stato assolutamente coinvolgente, e ad eccezione di "Send Me A Sign", dove Kai ha avuto problemi con la voce, è stato eseguito egregiamente. Doveroso un appunto sulla scaletta, ottima a mio parere, che ha pescato molto da "Power Plant", album con canzoni molto propense alle esibizioni live ("Heavy Metal Universe" per dirne una), e davvero poco da "Majestic", scelta davvero saggia quest'ultima, visto che l'album era arrivato in Italia solo pochi giorni prima.
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