Lo sguardo perso nel vuoto, un tappeto di tastiere.
A metà strada fra il periodo berlinese di sua maestà David Bowie e la caligine brianzola Renato Abate in arte Garbo esordisce nel 1981, come una risposta ai dubbi e alle angosce di una generazione cresciuta fra scioperi di massa e bombe nelle piazze.
Già stanchi del solito cantautorato italiano dove i riferimenti culturali erano già vecchi nel 1977 (Dylan, Brassens, Cohen) i nuovi giovanotti, con ancora i capelli ritti per il passato italo/punk trascorso in fetide piccole discoteche della provincia Italia abbracciano la nuova moda britannica: elettronica e chitarre.
Il lavoro parte forte, complice anche una sovraesposizione mediatica e tutti a chiederci se a Berlino usano un altro calendario... Peccato perchè già al secondo brano si notano tutti i limiti di un opera tardo adoscenziale; soprattutto perché cerca di darsi un respiro mitteleuropeo con i brani incisi in inglese o tedesco. I richiami al new dandismo emergono chiaramente dalla copertina e dai testi intrisi da fitta nebbia che entra dai vetri e pioggia che bagna le spalle.
Garbo come una foglia a Settembre riuscirà per un paio di anni a restare attaccato al ramo della musica alternativa per poi perdersi nei meandri del pop anni '80, dove a Sanremo, sempre lui l'odiato/amato festival, vinceranno i Ricchi e Poveri, Tiziana Rivale i Jalisse, lasciando artisti come Garbo o i più aristocratici Matia Bazar in ruoli da splendidi comprimari.
I momenti migliori dell'album sono: "A Berlino va bene", "Anche a Milano va bene" e l'autunnale "In questo cielo a Novembre", canzone in cui l'elettronica si mescola sapientemente all'uso della chitarra elettrica. Chiudono il lavoro la malinconica e breve "Lili Marlene" si propio lei, e l'inutile "Mekong". Garbo sembrava la risposta melodica e new romantica alla malincorabbia* di Faust'o
L'album ristampato in cd nel 2004 comunque cerca di dare una svolta alla canzone d'autore ma poi la new wave italiana verrà massacrata dal buon Battiato. Garbo godrà negli anni successivi di un minimo di popolarità anche per la partecipazione ad alcuni Sanremo dove apparirà sempre come un pesce fuor d'acqua.
Note di copertina per l'edizione CD:
"Quando realizzai questo album ero un ragazzo pieno di sogni, ma non mi sarei ami aspettato che certa musica superasse per molte altre persone le barriere delle mode, delle stagioni che passano e cancellano anche le memorie. Mi sento onorato nel constatare che un mio piccolo gesto sia ancora visibile e udibile sul tavolo del tempo"
Garbo 2004
*Grazie a CPTGAIO per l'aggettivo.
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