Cosa ti resta da fare a Denver quando sai che hai quarantotto ore per dartela a gambe prima di essere ammazzato come un cane? Magari fermarti ad amare la ragazza della tua vita appena incontrata oppure salvare gli amici perché ti senti in colpa di averli messi nella tua stessa situazione....

Jimmy il Santo è un ex gangster e ora impresario di una ditta che filma le ultime parole di malati terminali che prima di morire vogliono lasciare una testimonianza di se stessi ai familiari. E' perciò un uomo abituato a "lavorare" con la morte, sia legalmente che illegalmente, eppure è un buono, una persona di stile che veste sempre elegante e ha una parola di conforto per tutti. Quando lo spietato boss paralizzato su una sedia a rotelle gli affida un lavoretto da dilettanti, lui non può rifiutare e così riorganizza la vecchia squadra di ex galeotti, solo che è composta di sfigati come lui e tutto va a puttane. Non hanno né la forza e né la volontà di salvarsi dal Destino e non resta loro che aspettare il terribile mister Shhhh, killer infallibile ingaggiato dal boss per farli morire di una "brutta fine", che significa non subito ma tra le sofferenze più atroci.

Gary Fleder nel 1995 al suo primo lungometraggio mette in piedi un noir fondato, più che sul caso, sull'ineluttabilità del destino, come lo erano i classici "Rapina a mano armata" di Kubrick e "Giungla d'asfalto" di Huston. L'andamento da tragedia epica è confermato dalla voce narrante del vecchio seduto al bar che racconta sempre la stessa storia del Santo ai nuovi avventori. Ma il regista si fa carico di un'operazione fuorviante che tiene la tensione la narrativa allentata dalla grottesca fisionomia, anche caratteriale, dei personaggi. Mentre Jimmy il Santo è un Andy Garcia serafico e compassato nel suo abito Armani troppo largo, Cristopher Walken è un terrificante boss paraplegico che incarna la mano del destino cinico e crudele che non ammette deviazioni. Gli altri interpreti principali sono da macchietta: Treat Williams grandioso psicopatico che tratteggia un Bill Pronto Soccorso ("...io sono Godzilla e tu il Giappone!") che si allena con i cadaveri appesi al soffitto per usarli come sacco da boxe, Cristopher Lloyd nella parte di Pieces, ex gangster gaudente che perde le dita in necrosi, ridotto a fare il proiezionista in uno squallido cinema porno, Steve Buscemi disegna un Mister Shhh da antologia, un gracile killer gelido e silenzioso come un ridicolo beccamorto capace però di fronteggiare chiunque.

E Jimmy il Santo, da sempre abituato a trattare con la morte, riuscirà a sfuggire al suo destino? Forse, se resterà per sempre nel cuore della donna che ha capito di amare.... forse, se lascera' che il suo seme generi un'altra vita nel corpo della piccola prostituta che ha sempre difeso.... forse, se la sua storia sarà raccontata ad ogni nuovo avventore del bar... forse ci riuscirà.

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