Ho un amico identico a Gary Go.
Stessi occhiali, stesso naso, stessi capelli. E ogni volta che lo guardo mi viene voglia di picchiarlo, non perchè provi antipatia o odio. Semplicemente ha una faccia da schiaffi, ispira violenza. Punto.
Dopo questa piccola parentesi passiamo al Gary Go originale. L'ho scoperto così, per caso, nel mio vagabondare per le vie perverse di Mtv. Un tizio con la faccia da scemo, vestito come il cugino/amico nerd che tutti vorremmo avere, quegli occhiali da intellettuale (Francesco Bianconi docet...). Il tipo soggetto, per usare un'espressione folkloristica.
Ma c'era qualcosa che non andava. Mi piaceva la sua voce e anche la canzone non era niente male.
Tale "Wonderful", il suo primo singolo. Sia chiaro, nessun capolavoro, solo una canzone molto orecchiabile nonostante quel maledetto ritornello che sembra una pubblicità progresso contro l'anoressia.
Incuriosito, decido di saperne di più. E scopro che sul suo sito ufficiale è disponibile l'ascolto di un'altra canzone.
Tale "Open Arms", il suo secondo singolo. Linciatemi, datemi fuoco, scaraventatemi giù da un grattacielo, ma a me è piaciuta.
Parole strappalacrime, voce stupenda, musicalmente raffinata (che non significa assolutamente musicalmente magistrale), ottimo arrangiamento. Un soft pop rock stiloso e di classe, ritornello da urlare in uno stadio, le braccia al cielo. E così è cominciata l'attesa struggente per l'uscita dell'intero album.
E così l'intero album è uscito e l'attesta struggente è finita. Inserisco l'amato (si, amato...) dischetto nel mio stereo (si, sono un tipo all'antica) e comincio il mio viaggio mistico. Il disco si apre con "Open Arms" (di cui sopra), pessima scelta cominciare subito con un pezzo così immediato, ma sono punti di vista. Continuo l'ascolto con aria speranzosa, un bimbetto la sera di Natale.
"So So" è più o meno nello stile della precedente, carina, il ritornello ti prende, abbastanza raffinata con quella frase di chitarra ogni volta che dice alla fine di una strofa. "Engines" sembra fatta apposta per una pubblicità della Pampers. canta disperato il nostro Gary, subito mi viene in mente una mamma che pulisce amorevolmente il sederino arrossato del suo figlioletto. La mente a volte fà brutti scherzi. Pezzo lento lento, romanticismo trito e ritrito. La "Goodbye My Lover" dei poveri. Il mio entusiasmo che comincia a calare.
"Wonderful" la salto direttamente, non mi ci voglio nemmeno accostare. Odio le pubblicità progresso.
Arriva "Life Gets In The Way" e mi chiedo perchè i pezzi di 'sto tizio siano tutti così disperati e tristi. Anche quando vuole fare l'allegro, mi mette una tristezza assurda. Canzoncina carina. Sento che il coma sta arrivando.
"Brooklyn" mi fa riprendere un pochino. Ennesimo pezzo lento, ma crea davvero atmosfera, si avvicina molto al Bubblè. Con quella trombetta che entra al momento giusto, gli archi che riempiono egregiamente i vuoti intorno ai veri protagonisti della canzone: il piano e la voce di Gary. Forse la sua voce non è adatta ad un pezzo del genere ma è comunque davvero stupenda. Applausi.
"Refuse To Lose" mi è piaciuta molto, forse è l'unica traccia dai toni più rock (e badate che non ho detto rock... ho detto dai toni più rock), la chiusura è ben fatta con quel crescendo di archi e di femminili. Bravo mister Go.
Da qui in poi il declino. Non ce la faccio, è troppo angosciante. Altre quattro tracce, una più triste dell'altra.
Cazzo Gary, ma cosa me ne frega che sei un tipo "Honest"? E che segui il tuo "Heart & Soul"? Due pezzi angoscianti, un mix di Famiglia Cristiana, di moralismo e buonismo vittoriano, di romanticherie alla Cornetto Algida. Gary, ce l'ho già il mio angosciatore di fiducia, che ha fatto pure la guerra in Kosovo e che ama ripetermi che la gnocca che ha incontrato sul tram è bella, ma bella veramente (vedi tale James Blunt).
Penultimo pezzo, non varrebbe nemmeno la pena di nominarlo tanto ch'è insignificante. "Speak" è una ballatina lenta lenta (tanto per cambiare), cinque minuti buttati nel cesso. Mentre l'ascolto aspetto che arrivi, so che arriverà. Manca un minuto alla fine, so che arriverà.
Infatti, manco a dirlo, il pezzo cresce sempre di più a mò di marcetta, entrano archi (ma no?), corettini famminili e chi più ne ha più ne metta. Viva il pacchiano e il prevedibile. Finalmente giungo alla fine del viaggio, "Black And White Days", il quarto pezzo lentissimo di fila. Si ok, capisco, sei disperato ma per fortuna c'è lei. Lei che colora i tuoi giorni in bianco e nero.
Gary, ma va a cagare. Mi ero illuso. Il potenziale c'è, bella voce e discreta mente creativa. Ma manca tutto il resto. Probabilmente manca l'esperienza musicale o forse manca la voglia di mettersi in gioco veramente.
Fatto stà che il potenziale c'è ma non viene minimamente sfruttato.
Un potenziale tenuto al guinzaglio ed addestrato a fare capiole e saltelli mortali per far applaudire la plebe. Ma come sempre sono fiducioso. E quando tu, Gary, abbandonerai la musica per casalinghe che sognano la crociera Costa, magari per sperimentare solo un pò quel mondo vasto ed infinito che è la Musica, beh io sarò qui ad aspettarti.
Passo e chiudo.
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