Irréversible non è semplicemente una pellicola, non è un film grottesco.

Irréversible è una fotografia, (un pugno) un esperimento se volete.

Gaspar Noè non si limita a scioccare lo spettatore con qualche sequenza volgare o particolarmente violenta, egli mostra i lati dell'individuo: crudezza di emozioni, piacere.

Il piacere a detta dello stesso sarebbe il vero protagonista. Ma non il piacere carnale, credo piuttosto il piacere di osservare da lontano l'orrore della realtà.

Poiché Irréversible esige l'orrore, con tanto di mostri e di ambientazioni oscure, ma non quelle che un normale cinefilo è solito assistere.

Critiche negativissime al festival di Cannes (nonostante il vanto in locandina), che vide la maggior parte del pubblico togliere le tende con quel senso di disgusto che afferra lo stomaco: obiettivo raggiunto, caro Gaspar.

Critiche mosse per presunta omofobia in certe scene, infondate secondo il parere di chi scrive, col notturno e tetro scenario/affresco che fa da contorno alla perversione mostrata in qualche potente, drammatica, lunga e considerevolmente realistica rappresentazione del piacere.

Una prova attoriale da brivido, quella dei pochi attori del cast. Vincent Cassel (Marcus) accompagnato dal suono di un battito cardiaco scopre per strada il tumefatto viso della fidanzata Alex (Monica Bellucci) ergersi assieme ai paramedici dal sottopassaggio di quella metropolitana infernale, accompagnato dal timido Pierre (Albert Dupontel) appena fuori dal devastato party cui i tre hanno preso parte in precedenza. La droga annebbia la sua capacità di giudizio.

Rabbia, delinquenti da quattro soldi,prostitute drag queen e sangue.

Suoni a bassa frequenza accompagnano circa 60 minuti del film, cercando di scatenare in te nausea, ansia e paura (esperimento sopra citato).

La camera: certamente elemento fondamentale per il susseguirsi di emozioni suscitate, fin dai primi confusi minuti dove i nomi del cast e le presentazioni vengono introdotte bruscamente.

La colonna sonora, affidata a Thomas Bangalter (Daft Punk) è un misto di sperimentale EDM che immerge nel mondo notturno delineato.

Questo cinéma du corps puoi scegliere se amarlo, odiarlo. Ma quando i colori, le ombre e la dinamica frammentaria ti costringono a tenere il muso davanti lo schermo (rapimento vero e proprio), la sindrome di Stoccolma colpisce e les jeux sont fait.

Mera pornografia spacciata per arte? Forse, ma la pornografia non ti lascia così sporco dentro. Addentrati e fatti un'opinione.

Irreversibile è la mente umana e deplorevole la sua meccanica. Accettalo.

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