Capisco quando un branco di fanatici delle MMA vedono al cinema un film su questo sport e poi dicono "Bellissimo!!" Ma quando a esprimere 'sti giudizi esagerati sono tra i maggiori siti di critica cinematografica davvero c'è qualcosa che non torna.
Cioè, rispetto alle solite baggianate per teenager tipo Never Back Down, Warrior è già un passo avanti, perché almeno approfondisce maggiormente le motivazioni e la psicologia dei personaggi (principali) pur offrendo dei dialoghi molto poveri a livello di contenuto.
Come altra aggravante la pellicola è mirata al portare sulla scena (sfruttando il successo delle MMA come esca) il solito dramma familiare americano, con la favola dei due fratelli e un Tom Hardy che dopo Bronson non è più stato sfruttato a dovere ritrovandosi per l'occasione a recitare in un ruolo altamente artificioso.
Warrior è costruito su un ammasso di luoghi comuni trattati superficialmente: c'è il solito tema della riconciliazione, la solita moglie americana che non vuole vedere il marito combattere perché ha paura che si faccia male, il solito padre che vuole redimersi agli occhi dei figli, il tutto inserito all'interno di una trama troppo elementare e anche l'atmosfera che si respira in varie scene ha un retrogusto asettico.
Se alla quasi totale assenza di originalità nella sceneggiatura aggiungiamo un copione che fa apparire persino Undisputed intelletualistico, di certo non otteniamo nulla che possa giustificare un tale tripudio di lodi e recensioni entusiastiche. Altri cliché da menzionare sono quelli del solito super russo che nel 2011 sale sul ring con la vecchia bandiera dell'unione sovietica (nemmeno a Street Fighter) e Tom Hardy che spacca il culo a tutti come fosse terminator facendo perdere alla pellicola anche quel realismo che si sforza d'avere. Vogliamo aggiungerci una caratterizzazione dei personaggi secondari praticamente assente e otteniamo un filmuccio che oscilla tra il banale e il pretenzioso partorito da un regista piuttosto mediocre.
Cosa si salva? Le coreografie di combattimento del torneo che faranno contenti gli appassionati di MMA assieme a Nick Nolte nel ruolo del padre, autore di una splendida performance che rende il suo personaggio molto umanistico. Per il resto è uno dei film più sopravvalutati dell'anno. In confronto Redbelt è un capolavoro assoluto e anche The Fighter è 10 volte meglio. Per non parlare del finale che sfoggia un patetismo di cui solo gli americani possono essere capaci.
In più la locandina è un vero cesso.
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