"Colpo critico cazzuto!"

Le prime parole che ho sentito dire dal mio personaggio dopo che aveva pesantemente tranciato via la testa ad un bandito che incautamente ha provato a fare fuori un mercenario tutto d'un pezzo appena sbarcato su un pianeta pieno zeppo di brutta gente e oggetti di ogni tipo.

Questo è Borderlands: una trama coinvolgente, un'atmosfera che definirla fumettosa è un eufemismo, un sistema di generazione casuale degli oggetti che raggiunge quota 17 milioni (tra armi e modificatori), visuale in prima persona, modalità co-op a dir poco straordinaria e gestione e personalizzazione quasi totale del proprio pg (passaggi di livello, punti abilità spendibili in un sistema di potenziamento ad albero eccetera) lo rendono un gioco che concilia lo sparattutto in soggettiva più classico ad un gioco di ruolo più sofisticato e longevo.

Ma partiamo con ordine:

La storia di questo ibrido fps/rpg si svolge su Pandora, pianeta desertico desolato e devastato dal continuo andare e venire di mercenari/banditi/gente con pochissimi scrupoli, il posto perfetto per passare le vacanze! Il motivo per cui questo pianetucolo dimenticato da Dio sia così frequentato dalla feccia di tutto l'Universo conosciuto è semplice: La Cripta, una caverna oscura e misteriosa che nasconde il più grande tesoro della storia... Piccolo problema: apre ogni 200 anni e l'anno in cui si svolge il gioco è, guarda caso, il duecentesimo, risultato? Mah, semplicemente l'esercito che scopre il vostro interesse per la Cripta e vi bracca come farebbe un predatore con la sua preda. Sì, è proprio un bel posto Pandora.

L'atmosfera che si respira giocando è al limite tra Mad Max e un fumetto pulp denso di humor nero: i dialoghi fra i vari personaggi, i vari graffiti sparsi per il pianeta, il modo in cui sono caratterizzati tutti i tipacci che incontrerete man mano che proseguirete nella quest principale e la grafica in cell-shading rendono di fatto questo gioco il sogno di ogni fan della fantascienza, della post-apocalisse e di Frank Miller (ho trovato tanttissimi riferimenti a tantissimi suoi fumetti giocando...).

Il sistema di generazione degli oggetti è davvero sorprendente: oltre alle armi (che sono davvero una quantità impressionante), la Gearbox ha deciso di aggiungere altri oggetti equipaggibili (modificatori per le granate che cambiano il tipo di danno, scudi e modificatori di classe) un po', forse, per ovviare la mancanza del'armatura (anche perchè in un gioco in prima persona avrebbe poco senso).

Uno degli elementi più interessanti e efficaci nel rendere l'atmosfera di questo gioco davvero ben definita è la caratterizzazione che hanno i quattri personaggi principali (che, se giocherete in multiplayer, formeranno un party di quattro pg; altrimenti il gioco sarà esclusivamente in solitaria): Mordecai (schivo cecchino rasta con un falco sulla spalla che può essere utilizzato per attaccare), Roland (taciturno soldato con a sua disposizione una torretta automatica utile a fornirvi un'ottima copertura), Lilith (una sexissima aliena capace di scomparire per attaccare i nemici in maniera silenziosa e rapidissima) e Brick (gigantesco picchiatore che non si fa molti problemi ad alzare le mani); ognuno di essi al momento della scelta ha la propria classe di appartenenza (modificabile andando avanti nel gioco) e le proprie abilità (potenziabili a vostro piacimento). 

Il gioco in solitaria è spettacolare, in cooperativa è favoloso: vedere un gruppo di quattro deliquenti smembrare criminali e pronunciare esclamazioni di felicità è una sensazione davvero appagante.

In sintesi: un ottimo prodotto, impreziosito ultimamente da ben 3 espansioni, divertente e di facile apprendimento.

Da avere.

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