Il cinema fantasy di oggi è talmente assuefatto da effetti speciali visivi e sonori, sceneggiature molli e pedanti (o pesanti?!), attori inespressivi e registi optional che io proporrei di gridare al miracolo se il genere esiste ancora oggi.

A parte l'illustre eccezione de "Il Signore degli Anelli" (chiamarlo trilogia è sbagliato, vedi i libri… ) i film fantastici usciti negli ultimi anni hanno veramente poco da spartire con la spinta creativa del cinema di fantasia all'avanguardia degli anni 80. Forse per l'eccessiva commerciabilità di simili titoli, o forse per risparmiare in fatica, colmando i vuoti artistici con la tecnica… tutto può essere. Non tanto tempo fa, nella nostra stessa galassia, Star Wars (in Italiano "Guerre Stellari") ci ha fatto sognare e ha cambiato radicalmente il mondo del cinema. Ha salvato la Fox dalla bancarotta, quella Fox che tanto fu ostile al visionario regista che diede i natali a Dart Vader (Dart Fener in Italiano) o a Luke Skywalker. Ha dato una ragione forte a tutti gli aspiranti registi e "cinecreatori", ha cambiato una intera generazione e le ha affisso un nome e un motto: "May the force will with you" (che la forza sia con te). Parlare di cinema fantasy con Guerre Stellari è più che appropriato, tanto quanto di parlare di film generazionale, film politico e film d'avventura. C'è chi lo considera un capolavoro. Chi invece un film convenzionale. Altri invece una schifezza chiassosa ed epilettica. I fatti smentiscono tutte queste ipotesi. La storia serve anche a questo: a giustificare la verità in maniera oggettiva ed inparziale.

Il film non fu un capolavoro. Se lo fosse stato allora non sarebbe divenuto un film generazionale nel quale ognuno di noi possa riflettersi, perché irraggiungibile. Il film non è un film convenzionale. Perché se lo fosse stato non avrebbe sollevato quel polverone che ancora oggi non si è del tutto posato. E' ancora oggi un fenomeno di costume. A torto di chi lo considera un film chiassoso e schifoso aggiungo che il film ha vinto ben sei premi Oscar (Montaggio, scenografia, costumi, effetti speciali, musica e sonoro) e ha unito per una delle rare volte i giudizi ottimi di critica e pubblico. E pensare che la lavorazione fu un'odissea… Il regista George Lucas, con un budget di appena 9 milioni di dollari riuscì a rivoluzionare il cinema, a realizzarsi sia economicamente che artisticamente. Allora in fin dei conti, cos'è realmente Guerre Stellari? Quello che è certo è che un intelligente e vivace miscuglio omogeneo di mitologia, avventura, epica, fantasia, azione, humor, buone idee, avanguardia tecnologica e, perché no, anche un pizzico di sfacciataggine e demenzialità. Il tutto sapientemente mescolato con l'ingrediente segreto di ogni artista che produca una cosa che si chiama "Arte", cosa che manca in molti prodotti fantasy moderni. L'Arte non esisterebbe se fosse tutto imitabile, ingrediente per ingrediente. Ma ora passo alla fase che più mi piace: l'analisi strutturata. Per rendere la massima oggettività e informalità a questo titolo meraviglioso (giudizio personale ma spero condiviso), dividerò l'analisi in sette, anzi… otto punti: regia, sceneggiatura, attori, scenografia e costumi, effetti speciali, montaggio, musica, doppiaggio italiano.

  1. REGIA: George Lucas lascia la giusta trasparenza che compete al suo ruolo. Inquadrature stabili, mai agitate, movimenti di macchina fluidi; si nota una certa simmetria nelle immagini. I dialoghi per l'epoca erano una novità: erano più veloci e di maggiore impatto rispetto agli altri film fatti in precedenza; il consiglio ricorrente che Lucas dava ai suoi attori era: "OK, più veloce e più intenso". Regia audace.
  2. SCENEGGIATURA: George Lucas firma anche la sceneggiatura, che forse fu una delle più incomprese della storia del cinema. Ci volle veramente la "provvidenza divina" per renderla su pellicola. Il modello di storia stonava completamente con tutti i film che uscivano all'epoca (anni '70, visto che Guerre Stellari è del 1977). Ritengo giusto dire che il cinema a quell'epoca, su qualsiasi fronte era in forte crisi, sopratutto gli studios. La guerra del Vietnam aveva portato con se una forte ventata di pessimismo, sopratutto nel paese dello zio Sam. Le storie proposte erano oscure e molte volte senza un lieto fine; tant'è vero che il periodo produsse un'ondata di film che diedero vita al genere "catastrofico". La storia di "Guerre Stellari" però (che oggi si chiama, per una maggiore implementazione nella saga sviluppata in seguito, "Star Wars Episodio IV: Una nuova speranza) era diversa. Raccontava di come una persona di umili e povere origini potesse diventare nobile grazie alla sua onestà, il suo coraggio e la sua audacia. E' la storia di uno che decide di seguire le orme di suo padre, che non ha mai conosciuto, per essere come lui. La frase che descrive tutta la storia del protagonista, il bracciante Luke Skywalker, è da enciclopedia : "Voglio venire con te ad Alderaan. Voglio conoscere le vie della forza e diventare un Jedi come mio padre". Troppo bella! Bravo George! Sei stato coraggioso.
  3. ATTORI: L'ingenuo e buono Luke Skywalker, il malvagio e misterioso Dart Fener, la civilizzata e schematica principessa Leila, il mercenario e disilluso Ian Solo e il fedele e leale Ciubecca sono stati tutti interpretati da attori poco conosciuti, volti nuovi. Che in un solo giorno si ritrovarono sulla vetta dell'olimpo del cinema. Buoni risultati per tutti loro, in particolare per chi da la voce al Dart Fener in lingua originale. Alec Guinnes, scelto come unico volto noto per fare l'anziano maestr, ha ricevuto la candidatura all'Oscar come miglior attore non protagonista.
  4. SCENOGRAFIA E COSTUMI: Per creare la galassia lontana lontana, gli scenografi si sono dovuti dare molto da fare, così pure i costumisti per creare le acconciature antologiche della principessa Leila e i costumi degli ufficiali imperiali. Il risultato? Su tutti e due gli ambiti è stato assegnato l'Oscar.
  5. EFFETTI SPECIALI: la neonata ILM, prima ditta specializzata in effetti speciali mondiale (creata dallo stesso George Lucas e in questo film coordinata dal sorprendente Dennis Muren, realizza un lavoro di effettistica mai visto prima e usando tecniche all'avanguardia, come il "blue screen" e il "motion control". Risultati eccellenti.
  6. MONTAGGIO: George Lucas pensa come un montatore: il film ne è una chiara dimostrazione. Quando vide il primo montaggio del film ne fu affranto. Tanto che dovette licenziare il montatore perché non gli dava retta. Ne assunse altri due che determinarono il successo del montaggio fino agli Oscar. I loro nomi erano Paul Hirsh e Richard Chew. Assieme poi con Marcia Lucas diedero fine al prodotto, gia in ritardo, per darlo in pasto alla sala cinematografica. Risultato da Oscar.
  7. MUSICA: John Williams è un genio. Penso che sia uno dei più grandi compositori per musiche da film della nostra era. Ed è tuttora in attività. Per l'occasione sviluppa un gran quantitativo di temi musicali per ogni occasione e personaggio, tanto da lasciare impresse le scene nella mente in eterno. La musica, tanto bella quanto adatta, non copre mai vuoti di sceneggiatura o di regia, proprio perché non ce ne è bisogno (non ci sono… ). Oscar anche al grande John!
  8. DOPPIAGGIO ITALIANO: Di solito non lo analizzo, ma per "Guerre Stellari" lo faccio. L'Italia ha un sistema di doppiaggio molto funzionante ma molti film, sopratutto i più recenti sono a qualità di doppiaggio veramente deludenti. "Guerre Stellari" invece ebbe la fortuna di essere stato doppiato con voci di attori di teatro. Il risultato si sente eccome. Gli studi Italiani dovettero doppiare anche uno dei primi film stranieri in Stereofonia. Le traduzioni dall'inglese di R2-D2 e C3-PO (in Italiano C1-B8 e D3-BO) dei due robot è stata motivata dalla maggiore musicalità e facilità di dicitura che avevano rispetto alle lettere inglesi dette in italiano (ho letto troppe proteste riguardo a questa traduzione su internet). Quindi visto che in inglese i nomi erano automatici da dire, mi chiedo perché in italiano non potessero esserlo altrettanto. Quindi il cambiamento è stato legittimo.

Con questo ultimo punto chiudo la mia recensione di "Guerre Stellari" e spero in tanti vostri commenti. Il film ebbe poi dei sequel, rispttivamente "L'impero colpisce ancora" e "Il ritorno dello Jedi", oltre alla nuova trilogia, che però si comporta da prequel. Per leggere le recensioni dei sequel basta che cerchiate le altre recensioni che portano il mio nome.

E che la forza ci accompagni, sempre.

 

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