Ieri sera mi è capitato di rivedere questo modesto thriller del 1993, un remake di un film intitolato Il mistero della donna scomparsa diretto dal medesimo regista. Tra gli attori il mitico Jeff Bridges qua nella parte del cattivone, Kiefer Sutherland, Sandra Bullock (che in realtà non fa più che un cameo) e Nancy Travis.

Insolitamente il film inizia con le vicissitudini del villain, Barney Cousins, padre di famiglia, insegnante di scienze, con la fissazione di scoprire quanto si possa spingere oltre sia nel bene che nel male. Anni prima salvò una bambina che stava per affogare, ora vuole provare a sé stesso di riuscire a compiere anche un atto moralmente terribile, nella fattispecie rapire una donna, dopo averla aggredita e addormentata con del cloroformio.

Il caso vuole che il bersaglio sia Diane Shaver, interpetata da Sandra Bullock, incontrata ad un bar presso un distributore di benzina, mentre cercava di acquistare una bibita al distributore automatico. Il suo ragazzo, Jeff Harriman, ovvero Kiefer Sutherland, ignaro di tutto, stava attendendo che Diane tornasse in auto. Ma Diane non tornerà più e si perderanno completamente le sue tracce.

Jeff, dopo vari anni e dopo essersi fidanzato con un'altra donna, Rita, in segreto continua la ricerca della sua ex fidanzata, tormentato dal dubbio e dall'incertezza.

Questo più o meno il plot. Interessante il punto di vista del cattivo come anche la straordinaria interpretazione che ne dà Bridges. Così così invece il ruolo di Sutherland che non riesce a trasmettere chissà quale pathos durante la ricerca - che dovrebbe risultare disperata - della sua ragazza. Scene molto rapide che non danno il giusto peso al dramma del protagonista, che assomiglia di più a un vecchio tenerone rincoglionito privo di mordente. Notevole, invece, l'interpretazione di Nancy Travis nel ruolo di Rita, che, scoperta la disperata ricerca da parte del compagno e superati gli istinti di gelosia verso la sua ex, prende iniziativa e si rende protagonista nell'inevitabile confronto finale con Barney. I dialoghi risultano spesso imbastiti di banalità forzate non degne di un film di spessore. Nonostante questo, è un lavoro che si lascia guardare e che sa intrattenere lo spettatore, curioso soprattutto di scoprire che ne abbia fatto Barney della povera Diane: sarà ancora viva? Avrà abusato di lei? Dove è tenuta nascosta?

Per gli amanti del thriller sicuramente consigliato, ma non vi aspettate di trovarci chissà che cosa.

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