“Canta che ti passa, c'è la luna rossa!”
Avevo (avevamo) bisogno di un disco così per sentire di essere ancora vivo, per capire che magari il mariadefilippismo sventurato non ci ha annichiliti tutti. Le chitarre riescono ancora una volta a trionfare su tutto, fanno piazza pulita di tutto quello che l'italico stivale ci ha dato nell'ultimo anno, niente Luci di Centrali Elettrica da cercare la sera ma, solo la voglia di far sentire che il bisogno di suonare, di mettersi in discussione per qualcuno non è mai morta.
In poche parole questo lavoro cancella tutto quello che pensavate della musica italiana, cancella completamente Lucio (Battisti) Gigi d’Alessio vari e ci regala un album di rara bellezza, e stranamente è uscito quasi in concomitanza con l’ultimo lavoro del suo, ormai ex, gruppo.
Se qualcuno in questo 2009 aveva bisogno di un nuovo LineaGotica o di un nuovo Exit è stato accontentato.
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