Sono solo note di piano e di archi, ora tenui, ora vibranti. E c'è dentro tutto.
C'è il paradosso dell'Arte, inutilità e salvezza.

Schoenberg e Pärt, Beethoven e Messiaen.
Il ghiaccio e la lava, la stasi e il movimento, il calcolo e l'intuizione, la carezza e la scossa, il distacco e la ribellione, l'imperfezione e il fascino, l'antico e il moderno, l'attesa e il fremito, il conflitto e l'armonia, il confine e il centro. Le urla e il silenzio. Il tempo e l'eterno.

Parole, immagini, forme. Kiefer, Esterházy, Michelangelo, angoscia e forza, debolezza e nobiltà, potenza e pietà.

C'è il paradosso dell'Uomo, morte e amore.
Niente più di questo.

Music, like life itself, is inconceivable without romanticism. Romanticism is a high dream of the past, present, and future - a force of invincible beauty which towers above, and conquers, the forces of ignorance, bigotry, violence, and evil. (Giya Kancheli)

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