Sembra di ritornare nelle riserve indiane, quelle in cui si respira spiritualità, quelle dei grandi capi, dell’ uomo della medicina, quella dell’ uomo della saggezza. Inebriato dal fumo del proprio calumet della pace, con voce roca quanto basta, segno distintivo di sofferenza e come sovrastarla, ci racconta di vivere in un qualche deserto mojave o qualche riserva cherokee. Lontani da tutto ciò che può rappresentare vita frenetica da cittadini di metropoli, lontani dal consumismo, accettando solo quello che serve a sopravvivere fisicamente e mentalmente.

Opera molto riflessiva e intima, cupa nei suoni, atmosfere delicate, percussioni, ritmi blandi da tribù, eppure tutto ben amalgamato nelle 10 tracce che compongono l’ EP, il tutto suona fluido e libero da forzature per allungarlo (dura in effetti solo 24 minuti). La voce di Sumach è sempre cupa, roca, divorata dal fumo e dall’ alcool, sempre pronta ad una sorta di lamentio – fattanza a decretare mali e non mali del mondo. Che dire: si fa ascoltare bene e apre ad una sorta di new trip hop mischiato a dub. A me non dispiace.

Voto: 7

Elenco tracce e video

01   Rubberband (00:00)

02   The Blame (00:00)

03   Nikels and Dimes (00:00)

04   Feedin’ Birds (00:00)

05   Blaksuit (00:00)

06   Timeout (00:00)

07   Sniffin’ (00:00)

08   White Picket Fence (00:00)

09   Skin (00:00)

10   Venom (00:00)


  • musicanidi
    1 feb 13
    Recensione: Opera:
    Anche a me non dispiacerebbe...
  • geenoo
    1 feb 13
    Recensione: Opera:
    Sia chiaro che sono entrato solo per vedere la copertina in 3D.
  • Recensione: Opera:
    finora ho sentito solo A Sufi And A Killer ma è ora che mi butti su questo
  • Workhorse
    1 feb 13
    Recensione: Opera:
    Ecco qualcosa d'interessante! Sono proprio in vena di trip hop, ma oltre Massive Attack e Portishead conosco ben poco. Questo me l'ascolto al volo, anche perché il nome l'ho già sentito perciò deve/devono essere abbastanza famosi. Poi c'è quel dub tra i generi che m'incuriosisce.
    • anonimo cuculo
      1 feb 13
      poi mi dirai..
    • anonimo cuculo
      1 feb 13
      e poi se vuoi ascoltare altro trip hop non dimenticarti Tricky
    • Workhorse
      2 feb 13
      Ma infatti ho dimenticato due dischi che amo, ovvero quella cosa enorme chiamata Maxinquaye, ed il fantastico Felt Mountain dei Goldfrapp. Alla fine di questo ho trovato solo A Sufi and a Killer, intanto mi do a lui allora
    • anonimo cuculo
      2 feb 13
      Sufi -Killer è diverso, c'è molto più hip hop
  • solveetcoagula
    1 feb 13
    Recensione: Opera:
    Un bel passo inidetro rispetto a A sufi and a killer. Un lavoro del tutto privo d'ispirazione
    • anonimo cuculo
      1 feb 13
      bo il primo non mi ha detto più di tanto
    • solveetcoagula
      1 feb 13
      Questo è più semplice, le canzoni di questo disco sono più "normali", invece il precedente era una lussureggiante orgia si suoni
  • Hardrock92
    2 feb 13
    Recensione: Opera:
    Boh, in questo caso mi chiedo cosa distingua un album da un ep. Per me questo è il secondo album dei Sufi e ai primi ascolti mi sembra fichissimo, però devo approndirlo.

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