Breve recensione mattutina per pagare tributo ad uno dei musicisti tra i piu' apprezzati qua' sul sito ,dove non sono tuttavia presenti molti suoi album.
Il batterista cantante o meglio il cantante batterista ,stamattina ho ascoltato quest' album di Grant Hart e di getto scrivo questa recensione.
Acquistato appena pubblicato a distanza di cinque anni dal secondo dei Nova Mob ,e' passato quasi inosservato ,paragonato al primo solo "Intolerance" che si caratterizzava per un suono fai da te ,suona bombastico quasi "spectoriano" . Sono presenti una gran quantita' di strumenti ,fiati,xilofono molta chitarra e tastiere.
Un disco molto vario soprattutto se paragonato agli album spesso troppo simili prodotto dal suo competitor di sempre..
Molte le melodie azzeccate come nell'irresistibile " A Letter From Anne Marie" ,le influenze "beach boysiane" anni ´60 nei cori di "Run Run Run To The Centre Pompidou" ,la New Wave di "In A Cold House" ,splendida prova vocale nella ballata " You Don't Have to Tell Me Now " e la immediatamente catchy ""Nobody Rides For Free"
Un album che sa lasciare subito il segno ,sicuramente il suo album meglio cantato.Per vari motivi ,anche credo legati alla casa discografica l'album e' caduto nel dimanticatoio ,non lo merita assolutamente ,se non lo conoscete recuperatolo.Dopo di questo un lungo silenzio durato dieci anni.

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